Il bello della moda è che si può scegliere ogni giorno e, volendo, anche ogni ora chi si desidera essere.
Rampante donna in carriera, seduttrice, ragazza romantica poco importa: si può spiazzare tutti e anche se stesse con un semplice cambio d’abito.
LA VERSATILITÀ
Siete creative? Provatela a rovescio, ovvero allacciandola sulle spalle (si, magari con l’aiuto di un fidanzato o di un’amica compiacenti), oppure infilata solo in parte nella gonna o nei pantaloni o abbottonata con qualche asola spaiata. Volutamente e non perché ci si è vestite di corsa, quasi al buio, e ingurgitando una colazione veloce e un caffè troppo bollente. Deliziosa con una gonna a matita e con qualche bottone slacciato o over, dai volumi importanti, con un paio di pantaloni a sigaretta e a vita alta, molto rigorosi. Va tranquillamente sotto la giacca del completo, ma se vi lasciate un po’ andare il capospalla può sparire e subito la formalità si attenua. Il modello su cui puntare? Quello oversize. Se non si è così convinte della necessità di una blusa bianca guardare alla sfilata haute couture di Valentino, aperta proprio da questo capo abbinato a un paio di pantaloni simili a jeans. E se è la stessa alta moda a evidenziare certi aspetti bisognerà pur farsene una ragione, senza dimenticare che Prada l’ha abbinata a minigonne e ballerine con origami, da Alexander McQueen è apparsa sartoriale e Gucci l’ha mixata a maglie striminzite. Ma se il pantalone al lavoro può essere un po’ troppo visto, via agli abiti, possibilmente colorati a tinta unita, o alle gonne a matita, serie eppure sfiziose, come insegna Miu Miu.
La pencil skirt si sfuma in tessuti maschili oppure diventa un velo assai trasparente (su culotte). Il tutto abbinato a maglioncini da signora della buona borghesia, che sembrano filati addosso nel loro eterno, immutato rigore, ma che, in realtà, nascondono un animo ribelle e pure imperioso. Ovvero: la summa del bon ton, per andare ben oltre quella precisione e spocchia di circa mezzo secolo fa. Infine, gli accessori. I capelli possono essere lasciati sciolti o semi raccolti e non necessariamente tirati in forzati chignon, che non fanno nemmeno bene alla capigliatura. Ma, sopratutto, occhio alle estremità. Va bene indossare stivaletti o mocassini in ufficio, ma con un tocco di sogno. Quindi, via libera a calze fantasia, con applicazioni di perle o di fiocchi o tempestate di glitter. Spunteranno con vivace discrezione tra l’orlo del pantalone e la scarpa e faranno capire una cosa fondamentale: si può essere donne di successo e preservare e custodire un animo romantico, ironico e che sa distinguersi. Anche mentre si fa carriera. Anzi, queste caratteristiche aiutano notevolmente a raggiungere il successo anche se, forse, nessun tagliatore di teste lo ammetterà mai.
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