Una legge che garntisca la parità di genere nelle retribuzioni. É uno degli obiettivi del governo giallorosso annunciato stamattina dal premier Conte in Aula alla Camera. «Ci prefiggiamo di introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che vogliamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne», ha detto il presidente del Consiglio.
Lavoro, le donne in Italia guadagnano 2.700 euro l'anno in meno degli uomini
Il gap gender nelle retribuzioni in Italia è sensibile: senza alcun intervento legislativo e con questo andamento ci vorranno 108 anni per colmare le differenza. Un mese e mezzo di lavoro gratis. A parità di lavoro con un collega uomo, in Italia è come se una donna cominciasse a guadagnare dalla seconda metà di febbraio: dal 2016 al 2018 la differenza retributiva è diminuita del 2,7%, ma resta comunque ampio il gap che è di 2.700 euro lordi pari al 10% in più a favore degli uomini. Questi valori, secondo Eurostat, ci posizionano al 17° posto su 24 paesi per ampiezza del gender pay gap nel settore privato, secondo i dati del Global gender gap report 2018 del World economic forum. L'accesso delle donne alle posizioni apicali resta ancora molto basso, ma con lievi miglioramenti rispetto al passato: secondo l'Istat, dal 2008 al 2018 la percentuale di dirigenti donna è passata dal 27% al 32%, quella dei quadri dal 41% al 45%. Per colmare il gender gap nel mondo potrebbero volerci 108 anni: secondo il Global gender gap report 2018 del World economic forum, la capacità di colmare le differenze fra uomini e donne a livello mondiale è del 68%. Dal 2006 ad oggi la riduzione del gender gap è stata complessivamente del 3,6% con il 38% dei paesi che ha avuto addirittura un peggioramento.
L’Islanda per prima in Europa ha varare una legge che obbliga le aziende alla parità di stipendi.
Governo, la promessa di Conte: «Faremo una legge per la parità di genere negli stipendi»
Lunedì 9 Settembre 2019In Italia al momento c'è solo la legge Golfo-Mosca che sette anni fa ha imposto una quota pari a un quinto del genere meno rappresentato nei cda delle aziende. Per quanto le norme abbiano riequilibrato la situazione, le donne al vertice sono ancora troppo poche.