Egregio direttore,
come carabiniere in pensione, dopo aver svolto 37 anni di servizio, in Sardegna, nel Nuorese durante il banditismo sardo nel periodo di Graziano Mesina e in varie province del Nordest, Mestre compresa, in servizio al Nuclei operativo e Radiomobile-112, condivido la disapprovazione della capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo Elisabetta Gardini, sulla legge riguardante il reato di tortura
Il Governo vuole impedire ai carabinieri e ai poliziotti di fare il loro mestiere? Minaccia di punirli con il reato di tortura se ammanettano con vigore stupratori e ladri? Vuole impedire alle forze dell’ordine di prendere con decisione le impronte digitali ai richiedenti asilo qualora si rifiutano con le buone? Allora denunciamo per tortura Renzi e il suo Governo. Tasse, disoccupazione, burocrazia, banche, clandestini e io aggiungo: povertà. A mio parere se la legge del reato di tortura viene approvata, probabilmente limiterà l’operatività delle forze di polizia.
Mario Morara
Mira (Ve)
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Caro lettore,
il reato di tortura esiste già in quasi tutti i Paesi europei e non sarebbe certo uno scandalo se venisse introdotto anche nella legislazione italiana. Purtroppo però il nostro non è un Paese normale: in Italia ci sono ancora aree politiche che nutrono un pregiudizio negativo verso le forze dell'ordine e interpretano la legge sul reato di tortura soprattutto come uno strumento punitivo verso polizia e carabinieri. Un atteggiamento che rende difficile un dibattito sereno e civile su questo argomento. Soprattutto in una stagione che vede le forze dell'ordine fortemente impegnate a fronteggiare la sfida criminale del terrorismo. Insomma: personalmente non sono contrario a una legge sul reato di tortura, ma penso che il dibattito in Italia sia stato impostato in modo sbagliato. E assumere decisioni che, inevitabilmente, suonerebbero come segnali di sfiducia verso polizia e carabinieri credo sia, in questo momento, l'ultima cosa da fare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA come carabiniere in pensione, dopo aver svolto 37 anni di servizio, in Sardegna, nel Nuorese durante il banditismo sardo nel periodo di Graziano Mesina e in varie province del Nordest, Mestre compresa, in servizio al Nuclei operativo e Radiomobile-112, condivido la disapprovazione della capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo Elisabetta Gardini, sulla legge riguardante il reato di tortura
Il Governo vuole impedire ai carabinieri e ai poliziotti di fare il loro mestiere? Minaccia di punirli con il reato di tortura se ammanettano con vigore stupratori e ladri? Vuole impedire alle forze dell’ordine di prendere con decisione le impronte digitali ai richiedenti asilo qualora si rifiutano con le buone? Allora denunciamo per tortura Renzi e il suo Governo. Tasse, disoccupazione, burocrazia, banche, clandestini e io aggiungo: povertà. A mio parere se la legge del reato di tortura viene approvata, probabilmente limiterà l’operatività delle forze di polizia.
Mario Morara
Mira (Ve)
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Caro lettore,
il reato di tortura esiste già in quasi tutti i Paesi europei e non sarebbe certo uno scandalo se venisse introdotto anche nella legislazione italiana. Purtroppo però il nostro non è un Paese normale: in Italia ci sono ancora aree politiche che nutrono un pregiudizio negativo verso le forze dell'ordine e interpretano la legge sul reato di tortura soprattutto come uno strumento punitivo verso polizia e carabinieri. Un atteggiamento che rende difficile un dibattito sereno e civile su questo argomento. Soprattutto in una stagione che vede le forze dell'ordine fortemente impegnate a fronteggiare la sfida criminale del terrorismo. Insomma: personalmente non sono contrario a una legge sul reato di tortura, ma penso che il dibattito in Italia sia stato impostato in modo sbagliato. E assumere decisioni che, inevitabilmente, suonerebbero come segnali di sfiducia verso polizia e carabinieri credo sia, in questo momento, l'ultima cosa da fare.