Lo striscione anti-Fontana? Qualcuno non riesce ad accettare che la campagna elettorale sia finita

Martedì 18 Ottobre 2022
Lorenzo Fontana

Caro direttore,
definire avvilente il comportamento di alcuni parlamentari della sinistra italiana è poco. La scritta contro l'onorevole Lorenzo Fontana sei amico di Putin omofobia, appena eletto presidente della Camera, dimostra la incapacità di saper assorbire la perdita di poltrone da parte della sinistra italiana. Letta e compagni, non paghi della sconfitta, insultano chi siede al loro posto alla guida del Paese, denigrando il vincitore. Lo stesso onorevole Alessandro Zan che, sconfitto nel campo dell'omofobia, si rivela perdente nelle relazioni politiche. Accusa di omofobia il parlamentare Lorenzo Fontana che invece sostiene i valori innati della moralità cattolica e non solo. Non ho alcuna difficoltà nel definire l'episodio gravemente lesivo dei valori fondamentali della persona: la libertà di scelta dei valori che difendono la dignità dell' uomo in quanto tale.

Michele Russi
Padova


Caro lettore,
posso comprendere la sua irritazione, ma non ne farei un caso. Per qualcuno, a centrosinistra come a centrodestra, la campagna elettorale non è ancora finita. Prima o poi però anche gli irriducibili dovranno prenderne atto. Sul piano politico quello striscione è figlio di un duplice problema. Il primo: una parte della sinistra non riesce a concepire e ad accettare che su alcuni temi etici o che chiamano in causa la sessualità, ci possano essere sensibilità e posizioni diverse. Lo dico senza aver alcuna simpatia per le posizioni di Lorenzo Fontana su questi temi. Ma come cittadino sono consapevole di vivere in una società dove convivono idee e sistemi valoriali tra di loro anche molti distanti, ma tutti con uguale diritto di cittadinanza. In secondo luogo: il Pd non è ancora riuscito a metabolizzare la propria sconfitta e la vittoria del centro destra. Lo striscione anti-Fontana esprime questo disagio post elettorale e l'incapacità di fare fino in fondo i conti con la realtà. Che resta uno dei temi irrisolti del Pd. Ricordo che qualche giorno prima del voto in un'intervista proprio Alessandro Zan disse che nel corso della campagna elettorale aveva incontrato molti imprenditori veneti e si diceva certo che tantissimi di loro avrebbero votato per il Pd anche per punire chi aveva chi aveva fatto cadere il governo Draghi. Non so chi fossero questi imprenditori ma, visti i risultati del voto del 25 settembre, mi pare che le cose siano andate in modo assai diverso. Forse Zan dovrebbe interrogarsi anche su questo, prima di esibirsi in spettacolari performance parlamentari.
 

Ultimo aggiornamento: 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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