Perchè la Rai intervista solo Zelensky? Perchè Putin, come ogni despota, è allergico alle domande. Predilige i monologhi

Giovedì 19 Gennaio 2023

Egregio direttore,
nella trasmissione della TV pubblica Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, giornalista di pluriennale esperienza, è andata in onda l'intervista dello stesso giornalista a Zelensky, Presidente dell'Ucraina. Nulla da eccepire sullo scoop giornalistico utile allo share televisivo, però mi chiedo perchè il conduttore non ha mai pensato di intervistare anche Putin, forse perchè si è schiavi del pensiero unico e non si vuole confrontarsi ed ascoltare anche chi è dall'altra parte? Poi, che il conduttore confermi la presenza in video di Zelensky al Festival di Sanremo mi sembra quasi un reality show, d'altronde cosa ci si aspetta da un ex attore comico, eletto non si sa come a capo di una nazione pur sempre rispettabile come l'Ucraina? Tornado a Bruno Vespa, come contribuente alla Tv di Stato, gradirei che un giornalista di tale fama ed esperienza, si comportasse in modo il più possibile imparziale.

Giuseppe Cagnin


Caro lettore,
Bruno Vespa e la sua professionalità non hanno certo bisogno di essere difesi dal Gazzettino. Per lui parla una lunga e prestigiosa carriera non solo televisiva. Faccio piuttosto a lei una domanda: crede che se Vladimir Putin fosse disponibile a farsi intervistare e a rispondere alle domande liberamente poste da un giornalista, Vespa non andrebbe di corsa a Mosca o in altro luogo prescelto dal capo del Cremlino? Non ho dubbi che lo farebbe, anche perchè sarebbe uno scoop di livello planetario. Purtroppo però la strategia di comunicazione del presidente russo non lo prevede. Putin non ama i contraddittori, accetta solo monologhi. Se del caso intervallati da qualche domanda preventivamente concordata. Dall'inizio della guerra le sue rare interviste (la prima il 5 giugno 2022 al canale Rossiya 24, l'ultima prima della fine dell'anno all'agenzia Ria Novosti) sono state rilasciate ad organi di informazione rigidamente controllati dal Cremlino. Nulla, nemmeno una virgola o una pausa, doveva e poteva sfuggire alla supervisione del ristrettissimo cerchio magico del presidente. Nessuna sorpresa, naturalmente: tutti i dittatori si comportano nello stesso modo. Non sono certo Vespa, i giornalisti stranieri o i pochi reporter russi non allineati ancora in libertà, che non si vogliono confrontare con Putin, che non lo vogliono intervistare o rivolgergli domande. È il suo ruolo di autocrate allergico al dissenso e il disprezzo che nutre per la libertà considerata una debolezza occidentale, che non prevedono questa possibilità. Lei parla di pensiero unico: ma il perfetto interprete del pensiero unico ( il suo, ovviamente) è proprio Putin. E anche questo dovrebbe aiutarci a comprendere qual' è la vera posta in gioco della guerra che si sta combattendo in Ucraina.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci