A tutti piacerebbe vivere in un mondo senza armi e senza guerre. Ma chiediamoci: è davvero possibile?

Mercoledì 25 Ottobre 2023

Gentile Direttore,
le guerre si fanno con le armi e, le armi fanno aumentare profitti e guadagni delle industrie e, anche delle banche che, le commerciano facendo da tramite. C'è l'idea, suggerita dagli istituti Missionari e, in particolare da padre Zanotelli, di togliere il proprio rapporto con quelle banche che hanno rapporti d'affari con le aziende che producono armi. Di questo invito si parla però poco. Ho cercato, in particolare, all'interno del mondo cattolico, silenzio assoluto. Domanda e stimolo finale: perché giornali così attenti ai drammi che producono le tante guerre (terza guerra mondiale, continua a ripetere il papa), non rilanciano questa "goccia d'acqua", come esempio di vero impegno contro le guerre e, contro chi guadagna con il commercio delle armi? Sperando che ritorni, contro l'inflazionata parola guerra, la necessaria pace.

Elvio Beraldin


Caro lettore,
chi non vorrebbe vivere in un mondo senza armi e senza conflitti? Gli appelli per la pace e le iniziative contro le guerre non sono mai fiato sprecato, perchè ci richiamano alle nostre fondamentali responsabilità di uomini.

Ma la dura realtà ci impone anche di farci altre domande, magari un po' più scomode e impopolari. La prima: è possibile immaginare di azzerare tutte le spese militari? E soprattutto: siamo certi che questa opzione farebbe il bene dell'umanità, in particolare di quella parte del mondo di cui noi facciamo parte? La risposta è certamente sì, se tutti i grandi paesi rinunciassero a produrre e a investire in armi e se, nel contempo, fosse creato un organismo internazionale che potesse garantire e controllare che tutto ciò avvenisse e che avesse anche i poteri per punire severamente chi non rispetta questo impegno e per dissuadere altri a farlo ancora. È immaginabile che ciò accada? Mi sembra molto difficile, anche perchè in alcuni paesi è persino problematico parlare liberamente di questi argomenti. La nobile idea di padre Zanotelli, sarà poco sostenuta e dibattuta nello stesso mondo cattolico, ma nei nostri paesi ha almeno diritto di cittadinanza. In altre realtà chi proponesse anche solo l'obiezione di coscienza contro le spese militari verrebbe considerato un traditore della nazione e come tale isolato o incarcerato. Facciamo inoltre un'ipotesi: cosa accadrebbe se noi europei, in uno slancio pacifista e anti-militarista, decidessimo di non spendere più un euro in armi e di azzerare i nostri arsenali? Avremmo davvero dato un concreto contributo alla pace e alla fine delle guerre? Lo dubito fortemente. Perchè l'ipotesi più probabile è che nell'arco di poco tempo verremmo invasi dagli eserciti di Putin e verremmo ridotti al tango di sudditi dell'autocrate del Cremlino. Non penso che questo rappresenterebbe, da nessun punto di vista, un passo in avanti per l'umanità. Sarebbe piuttosto la conferma che, come spesso accade, l'Inferno è lastricato di buone volontà. Ma sono le buone opere che conducono al Paradiso.

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