Caro Direttore,
penso che uno dei meriti principali di Draghi sia quello di tirare dritto, come si sente spesso dire senza badare più di tanto alla vita interna dei partiti. In sostanza il Governo e con esso il Parlamento vengono messi a conoscenza di quanto si deve fare in un momento di emergenza. Draghi ascolta, medita e decide. I tempi sono stretti, anzi strettissimi non solo per il Covid, ma anche per il Recovery Plan che impone una serie di riforme per meritare le risorse richieste. Il comportamento di Draghi, approvato dalla stragrande maggioranza della gente, viene avvertito da alcuni commentatori politici, particolarmente dai partiti, come pericoloso, una specie di dittatura strisciante, pertanto da interrompere al più presto. A tal proposito si insiste sul governo di emergenza (tecnicamente corretto) e della necessità di tornare alla situazione precedente auspicata con chissà quali criteri. C'é da chiedersi che cosa voglia significare un governo democratico. Un metodo per raggiungere risultati voluti e condivisi, oppure rappresenta l'obiettivo finale di contrapposizioni fini a se stesse, di una discussione infinita ed inconcludente? L'argomento non è di poco conto non solo per l'Italia, ma anche in relazione al teatro internazionale ed alle sorti della democrazia. Può Draghi essere un suggerimento per il futuro?
Luigi Floriani
Conegliano
Caro lettore,
parla di dittatura strisciante chi ha visto svanire il suo potere di interdizione e ha dovuto rinunciare alle rendite di posizione di governo e sottogoverno.