Caro Direttore,
non ho l'ambizione né l'intenzione di sovvertire la sua risposta sull'uso strumentale delle inchieste giudiziarie. Anchè perché si tratta di fenomeno ricorrente. Tuttavia, mi pare che la vicenda-Santanchè invocata al riguardo sia poco significativa, e che lei sorvoli un po' sulla normativa vigente e su dati di fatto incontrovertibili. L'informazione di garanzia non viene spedita con l'inizio delle indagini, bensì quando l'inquirente deve compiere atti cui il difensore ha diritto di assistere e partecipare. Ad esempio, nel caso di incidenti con vittime, l'avviso di garanzia è immediato perchè subito si deve procedere all'autopsia e alla perizia medica. La Ministra Santanchè, contrariamente a quanto molti pensano, ha detto il vero quando alla Camera ha affermato che non le era pervenuto alcun avviso di garanzia. E si è poi con correttezza ben guardata dall' aggiungere che non vi erano indagini a suo carico in relazione alle vicende da imprenditrice. Quanto poi all'altro passaggio secondo cui maliziosamente proprio quel pomeriggio è trapelata la notizia dell'inchiesta già in atto, non è proprio necessario pensare a chissà quali contatti con esponenti dell'apparato giudiziario. Ed infatti è noto che la Procura, dopo la segretazione degli atti per tre mesi mi pare, già da qualche mese aveva depositato atti, dai quali tra gli altri risultava il nome Santanchè. È chiaro a questo punto che gli organi di stampa hanno diffuso la notizia, divenuta ancora attuale e di pubblico interesse. Non le pare che si sia esagerato per fomentare un conflitto politica-magistratura?
Giuseppe Rosin
Caro lettore,
lei può e deve mettere in discussione e sovvertire tutto ciò che scrivo.