Caro direttore,
dal palco del congresso di Fiuggi la neo eletta presidente Giorgia Meloni detta la linea di Fratelli d'Italia. Afferma durante il suo discorso: "Finora mi avete sempre sentito dire parole di prudenza, ma di fronte alla sorda Germania, penso sia arrivato il momento di dire all'Europa che l'Italia deve uscire dall'euro. Ci diranno che siamo populisti? Chi se ne importa. Meglio populisti che servi". Il problema che la signora Meloni era al governo anche quando l'Europa ci impose Monti, e queste cose doveva dirle molto prima, non ora solo perch tra due mesi ci saranno le elezioni europee e la maggior parte degli italiani vuole uscire dall' euro.
Nadia Berengo
Mestre
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Cara lettrice,
siamo un Paese in cui tutto si dimentica e che spesso sembra aver cancellato la parola memoria dal proprio vocabolario. Molti politici lo sanno bene e ne approfittano, mutando con una certa disinvoltura opinioni e disegni in base alle esigenze del momento e, naturalmente, senza sentire il bisogno di fare la necessaria autocritica. In questo senso, nonostante la giovane età, Giorgia Meloni si inserisce dunque in una lunga e consolidata tradizione. Che non conosce confini di schieramento. Lei, come altri, ha avuto incarichi parlamentari importanti ed è stata anche ministro. Ma dallo scranno del governo ha non mai contestato né l'appartenenza dell’Italia alla Ue né l'adesione all'euro.
Oggi sente profumo di elezioni europee, fiuta il vento dell’euroscetticismo e spara contro la moneta unica. Non è un'eresia: nel merito, la leader di Fratelli d’Italia potrebbe avere anche qualche ragione. Ma un cambio di prospettiva di questo genere meriterebbe di essere spiegato da qualcosa di più che da una battuta da comizio. Per carità: "Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai idea", ha scritto qualcuno. Ma è bene diffidare di chi l'idea la cambia troppo in fretta o troppo spesso.
Ultimo aggiornamento: 15:28
dal palco del congresso di Fiuggi la neo eletta presidente Giorgia Meloni detta la linea di Fratelli d'Italia. Afferma durante il suo discorso: "Finora mi avete sempre sentito dire parole di prudenza, ma di fronte alla sorda Germania, penso sia arrivato il momento di dire all'Europa che l'Italia deve uscire dall'euro. Ci diranno che siamo populisti? Chi se ne importa. Meglio populisti che servi". Il problema che la signora Meloni era al governo anche quando l'Europa ci impose Monti, e queste cose doveva dirle molto prima, non ora solo perch tra due mesi ci saranno le elezioni europee e la maggior parte degli italiani vuole uscire dall' euro.
Nadia Berengo
Mestre
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Cara lettrice,
siamo un Paese in cui tutto si dimentica e che spesso sembra aver cancellato la parola memoria dal proprio vocabolario. Molti politici lo sanno bene e ne approfittano, mutando con una certa disinvoltura opinioni e disegni in base alle esigenze del momento e, naturalmente, senza sentire il bisogno di fare la necessaria autocritica. In questo senso, nonostante la giovane età, Giorgia Meloni si inserisce dunque in una lunga e consolidata tradizione. Che non conosce confini di schieramento. Lei, come altri, ha avuto incarichi parlamentari importanti ed è stata anche ministro. Ma dallo scranno del governo ha non mai contestato né l'appartenenza dell’Italia alla Ue né l'adesione all'euro.
Oggi sente profumo di elezioni europee, fiuta il vento dell’euroscetticismo e spara contro la moneta unica. Non è un'eresia: nel merito, la leader di Fratelli d’Italia potrebbe avere anche qualche ragione. Ma un cambio di prospettiva di questo genere meriterebbe di essere spiegato da qualcosa di più che da una battuta da comizio. Per carità: "Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai idea", ha scritto qualcuno. Ma è bene diffidare di chi l'idea la cambia troppo in fretta o troppo spesso.
