La cronaca degli omicidi e l'informazione-spettacolo: realtà discutibile ma che evidentemente piace a molti

Domenica 11 Giugno 2023

Caro Direttore,
ma quale cronaca è quella che stiamo assistendo sul delitto Tramontano e sulla orrenda uccisione della povera giovane incinta? E questo succede su TV e giornali di tutti i colori: spiegano con enfasi quante coltellate ci son volute per uccidere la giovane, quante letali, quante al corpo, quante al collo e al viso, se davanti o sul retro... Questo in prima, seconda e terza giornata: le sembra giusto tutto ciò? Va bene il diritto di cronaca, ma qui stiamo proprio debordando e questo succede sempre più spesso. Invito il Garante ad intervenire, a porre dei freni a questa, anch'essa, barbarie.

Giorgio Ballarin


Caro lettore,
nella società dello spettacolo, come la definì già diversi anni fa il filosofo francese Guy Debord, ci sono notizie che, per i loro contenuti e le loro caratteristiche, escono dallo spazio della cronaca giornalistica per entrare in quello dell'informazione-spettacolo, anzi dell'infotainment, termine inglese che deriva appunto dalla fusione tra information ed entertainment e che è ormai diventato un vero e proprio genere dell'intrattenimento televisivo (basti pensare alle numerose trasmissioni del pomeriggio incentrate su fatti di cronaca) ma trova crescente spazio anche nel giornalismo su carta stampata grazie alla sinergia con il web. Quando questo fenomeno avviene, la notizia cambia natura, diventa qualcosa si completamento diverso: un soap opera che si dilata nel tempo e nello spazio e di cui vittime e carnefici (spesso identificati semplicemente con i loro nomi) diventano inconsapevoli protagonisti, con il pubblico che spesso parteggia per l'uno o per l'altro. Il delitto Tramontano ha, purtroppo, tutte le caratteristiche del caso. La vittima (Giulia) è una giovane ed avvenente donna, incinta al settimo mese. Ma c'è anche l'altra (l'Amante), la fidanzata parallela dell'assassino. Costui (Impagnatiello) è un personaggio dai contorni oscuri, cinico oltre ogni misura e talmente disumano nella sua efferatezza che la madre giunge a definirlo "un mostro" e a scusarsi per averlo messo al mondo. Insomma non manca proprio nulla per i cultori dell'informazione-spettacolo. Lei si chiede: ma è diritto di cronaca tutto questo? È giusto? Non lo so. È semplicemente una realtà, che può piacere o meno. A me non piace. E ho un'idea diversa del giornalismo. Ma non ho la presunzione di ritenere che sia quella giusta.
 

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