I governi possono anche cadere, ma con trasparenza di intenti e volontà. Questa fine è stata vergognosa

Venerdì 22 Luglio 2022
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Caro Direttore,
abbiamo assistito ieri ad una delle giornate più vergognose della vita politica del nostro paese. Abbiamo visto personaggi che, dopo aver trasformato le espressioni di voto in beceri comizi elettorali non hanno avuto il coraggio di negare la fiducia ad un Governo (del quale non erano peraltro degni) e nemmeno di astenersi e non hanno saputo fare altro che imboscarsi. In tanto squallore è però emerso qualcosa di positivo. I partiti (di varia dimensione) che hanno dato la fiducia al Governo hanno nei fatti configurato una coalizione che, pur con idee con qualche differenza (tenue) di programma, è unita dalla volontà di continuare nella prossima legislatura un'esperienza di governo serio, autorevole ed efficiente, che non potrà che essere presieduto da Mario Draghi.

Giancarlo Tomasin


Caro lettore,
ascoltavo ieri il commento di una corrispondente tedesca da anni in Italia per conto di una delle più importanti emittenti del suo Paese. Diceva: «È davvero molto difficile capire e soprattutto far capire le ragioni per cui a Mario Draghi, a pochi mesi dalla fine della legislatura, non sia stato permesso di portare a termine il suo lavoro in un contesto complicato come quello che stiamo vivendo». Temo che purtroppo non ci sia molto da aggiungere a queste parole. Ascoltando gli interventi dei rappresentanti dei partiti, tanto di coloro che auspicavano la continuità di Draghi tanto di coloro che lo osteggiavano più o meno apertamente, si è sentito davvero di tutto. Persino per gli addetti ai lavori è risultato però ostico decifrare le posizioni e le reali intenzioni di molti dei protagonisti di questa non esaltante pagina della storia parlamentare. Diciamo una cosa: anche se non auspicabile, era nell'ordine delle cose che dopo le ultime vicende l'esperienza del governo Draghi potesse anche finire prima della naturale conclusione della legislatura, com'è poi successo. Ma almeno questo passaggio avrebbe dovuto avvenire nella chiarezza e nella trasparenza di intenti, volontà, consensi e dissensi. È avvenuto esattamente il contrario e abbiamo vissuto una giornata deprimente e vergognosa.      
 

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