All'opposizione non manca solo un buon amministratore di condominio. Manca la volontà di vivere nella stessa casa

Mercoledì 20 Dicembre 2023

Caro direttore,
nel condominio del Centro-Sinistra abitano 4/5 famiglie e fanno in tutto circa 12.503.000 abitanti (quanti, nel 2022, le hanno votate). "Italia Viva" non è conteggiata a questo fine, in quanto non si capisce bene dove voglia stare. Vanno d'accordo questi condòmini? Poco. Addirittura ci sono dissidi all'interno dei singoli appartamenti. Serve un "Federatore"? Al di là del nome, penso che serva: qualcuno/na, cioè, che li faccia ragionare sull'assoluta convenienza di andare d'accordo. Può funzionare il fatto che il "Federatore" sia la Capo-Famiglia (o il Capo-Famiglia) di uno degli appartamenti? No, non credo possa funzionare: ci vuole qualcuno/na di esterno al condominio. Una persona certo autorevole, riconosciuta a livello nazionale, fuori dai "giochi", che parli e che convinca i rispettivi leader di Partito, senza personali ambizioni politiche. Nel condominio del Centro-Destra i condomini sono anch'essi parecchio litigiosi tra loro. Ma la "Federatrice" attuale se la cava bene nel suo lavoro condominiale. Il terzo condominio, il più vasto, conta circa 18.365.000 abitanti: quelli che non hanno votato o hanno votato scheda bianca o nulla. Servirebbe democraticamente persuaderli che - pur capendo tutto, - concretamente non sono utili all'insieme tutti quegli appartamenti di fatto "vuoti".

Renato Omacini
Venezia


Caro lettore,
per restare alla sua metafora immobiliare, credo che il condominio del centrosinistra non funzioni e non riesca a costituirsi non perché manchi un amministratore all'altezza della situazione, ma perchè i condomini hanno idee troppo diverse tra di loro su programmi presenti e futuri del condominio stesso e soprattutto perchè ciascuno ritiene di avere i titoli per essere lui l'amministratore o comunque non ritiene l'altro adeguato e con i numeri giusti per tale compito.

Questi condomini sono uniti da una sola cosa: non gli piace per nulla com'è gestito il condominio che hanno di fronte e hanno in assoluta antipatia l'amministratrice di quel condominio che considerano, benchè si stata legittimamente eletta e goda della fiducia degli altri condomini, un'abusiva e non vedono l'ora di cacciarla via anche se non sanno come e anche se non hanno i voti per farlo. Uscendo dalla sua metafora, troppe volte il centro sinistra si è cullato nell'illusione dell'arrivo dall'esterno di un "uomo della provvidenza" (provvidenza riformista, ovviamente), del federatore autorevole che fischi la fine della ricreazione e metta finalmente d'accordo tutti. Ma temo che questa figura oggi semplicemente non esista. Perchè non esistono le condizioni per federare alcunchè. Nel centro sinistra in questo momento è in corso una battaglia politica, reale anche se non dichiarata, per conquistare il primato di partito guida dell'opposizione. Il Pd lo rivendica, M5s pure. In sostanza all'opposizione oggi non manca solo un bravo amministratore di condominio, manca proprio la convinzione e la volontà di vivere e fare politica sotto lo stesso tetto, nella stessa casa. Solo quando si capirà chi ha vinto e chi ha perso questa battaglia per la leadership nella sinistra e le gerarchie saranno chiare (come lo sono del resto nel centro destra) si potrà forse pensare a un condominio, a una federazione o a rilanciare il cosiddetto campo largo. Ovviamente dopo aver anche lenito le ferite che ogni battaglia lascia dietro di sè. Insomma ci potrebbe volere un bel po di tempo.

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