Sale da ballo, l'appello di un lettore non più giovane: dateci la possibilità di tornare a divertirci e danzare

Mercoledì 13 Ottobre 2021
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Caro direttore,
finalmente riaprono le discoteche. Per gli anziani entro i quali mi annovero è arrivato il momento in cui finisce la segregazione che di fatto ha privato tante persone di relazioni sociali, svago e divertimento. Non vorrei però che lo stop per quasi due anni imposto dalla pandemia obbligasse i titolari di dancing sopravvissuti ad aumentare drasticamente le tariffe d'ingresso per compensare le perdite subite nel passato. Da qui la necessità che l'associazione di categoria per l'intrattenimento diurno e notturno presenti allo Stato la richiesta di necessari aiuti finanziari per il comparto. Ma anche i gestori dovrebbero collaborare. Per questo sarebbe opportuno che per almeno un anno i responsabili dei locali non spendessero cifra da capogiro per ingaggiare rinomate orchestre: per gli amanti del ballo sarebbe sufficiente un disc jockey che comporterebbe un enorme risparmio. Infine, un'ultima considerazione di carattere emotivo. Il Veneto deve molto a Raul Casadei, scomparso sette mesi fa e alla sua orchestra del ballo liscio. Dall'Odissea nel trevigiano, al dancing Tabù nel vicentino, al California nel veneziano, al Parioli nel padovano, le note di valzer e mazurka hanno dominato la musica suonata in questi locali che hanno rappresentato e rappresentano il principale punto di divertimento e aggregazione per la popolazione anziana della nostra regione. Per questo mi auguro che nel giorno in cui finalmente tutti i dancing potranno riaprire, venga osservata un'iniziativa di ricordo per Raul Casadei: la canzone di apertura sia di Ciao Mare o Romagna mia, che rappresentano la musica più carica di pathos per gli amanti del ballo.

Oscar De Gaspari
Treviso


Caro lettore,
non sono più, per ragioni anagrafiche, un cliente di discoteche e non sono mai stato, per diversi gusti musicali e manifesta incapacità danzante, un frequentatore di sale da ballo tradizionali.

Ma faccio nostro il suo appello. Gli anziani e i diversamente giovani, come qualcuno con ironia e garbo preferisce definirsi, hanno pagato un prezzo particolarmente alto alla pandemia. Da tanti punti di vista. È giusto che sia data loro la possibilità di riprendersi un po' del tempo perduto nelle. Di riacquistare la possibilità di godere di momenti di svago e di relazione sociale.

Di tornare a coltivare le proprie passioni, tra cui, per molti, c'è anche il ballo. Il settore delle discoteche e dei dancing è stato tra i più penalizzati dalle restrizioni per contenere il contagio. Per molti la ripresa, dopo oltre una anno e mezzo di totale inattività non sarà affatto semplice. Immagino che non pochi riterranno che questa non sia una priorità. Che ci sono problemi più importanti da risolvere e che altri sono i comparti da aiutare e sostenere. Forse però questa lettera può far riflettere e magari anche cambiare idea a qualcuno.

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