Pericolo cambiamenti climatici?
Iniziamo dai nostri centri commerciali

Lunedì 14 Dicembre 2015
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Sono stata recentemente, mio malgrado, presso un noto centro commerciale e mi sono sbalordita della temperatura tenuta all'interno: sarei volentieri rimasta in maniche di camicia. Non so calcolare la temperatura esatta ma sicuramente si percepiva un eccessivo calore.

Proprio oggi, a fronte degli allarmi rispetto ai cambiamenti climatici e alla recente conferenza di Parigi, ci permettiamo questo assurdi sprechi.

Certo il caso del centro commerciale è stato lampante ma credo che ovunque, dal pubblico al privato, si debba fare i conti con un migliore utilizzo delle risorse. E' cosa nota.

Tuttavia la mia speranza che, a pochi giorni dal meeting parigino, il buon senso fosse diffuso e potesse risultare vittorioso è stata nuovamente disillusa.

Credo che a questo punto il "buon senso comune" non possa più bastare e che dovrebbero esserci delle normative pubbliche per il regolamento della temperatura negli ambienti chiusi (sia d'inverno che d'estate dove, al contrario, ci si veste per andare a fare la spesa).

Questo non certo per ridurre la libertà personale quanto per far fronte ad una situazione che ormai è da considerarsi prioritaria e di assoluta emergenza.

Per finire auguro a tutti un buon Natale, nella serenità e...senza sprechi!

Francesca M.
Ultimo aggiornamento: 18:30

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