Il generale Tricarico: «Putin deve stare con noi o lo lasceremo alla Cina»

Giovedì 3 Febbraio 2022 di Cristiana Mangani
Il generale Tricarico: «Putin deve stare con noi o lo lasceremo alla Cina»

La nuova Guerra fredda tra Russia e Nato coinvolge il Mediterraneo e apre scenari che rischiano di minare la pace. Il generale Leonardo Tricarico, ora presidente della Fondazione Icsa (Intelligence culture and strategic analysis) ritiene, però, che non tutte le colpe siano della Russia.
Generale, che significato politico e militare hanno quelle navi russe nel Mediterraneo?
«Rientrano in una esibizione muscolare su vasta scala e credo che lì ci fermiamo. Il senso di questa operazione potrebbe nascere dal fatto che Putin ha constatato che la sua diplomazia ha scarsa presa rispetto alle decisioni internazionali, le sue ragioni sono state poco riconosciute. E quindi, è passato a una stretta successiva ricattando con un accerchiamento, l'Ucraina e lo scenario limitrofo come i mari».
Di quali ragioni si tratta?
«Oggi c'è chi nega che, a suo tempo, l'Unione Sovietica fosse stata rassicurata sul fatto che i suoi paesi satellite non sarebbero transitati nella Nato. È stata un promessa fatta al vento, perché subito c'è stata una migrazione. Il cambio di campo è legittimo, la Nato persegue da sempre la politica delle porte aperte. È anche vero, però, che le ha incoraggiate».
Esiste una soluzione?
«Poco più di dieci anni fa, con una lettera al Der Spiegel, quattro autorevolissimi pensatori di strategia e di geopolitica tedesca, hanno detto che era arrivato il momento di invitare la Russia a far parte della Nato. Per quanto stravagante possa sembrare una ipotesi del genere, credo che ci si debba lavorare».
Una cosa inaccettabile per l'America.
«La Russia deve essere portata dalla nostra parte, non bisogna regalarla alla Cina. È un lavoro arduo, ma è un lavoro che si può fare solamente se noi europei cominciamo a pensare alla nostra sicurezza, sottraendo la Nato all'egemonia statunitense.

A quel punto, forse anche un'idea inclusiva della Russia potrebbe cominciare a prendere forma.»

© RIPRODUZIONE RISERVATA