Reagisce alla rapina e insegue i banditi a piedi, uno di loro si volta e spara quattro volte. La corsa in ospedale è stata vana per Antonio Morione, 41 anni, titolare della pescheria «Il Delfino» di via Giovanni Della Rocca, a Boscoreale.
Una tradizione che in una delle strade principali del centro cittadino di Boscoreale ieri sera, poco dopo le 22, si è tinta di rosso sangue. Antonio Morione «ha preso un coltellaccio e gli ha bucato le ruote dell'auto» racconta una testimone in un audio che circola da ieri sera nelle chat di Boscoreale e dintorni. Una versione non confermata dagli investigatori, che sono al lavoro dalle 22 di ieri per ricostruire la vicenda e identificare gli assassini. Antonio aveva appena subito la rapina da due balordi che, armati di pistola, volevano l'incasso della serata clou delle feste. Ed erano riusciti ad impossessarsi di una parte dei soldi, proprio sfruttando la minaccia dell'arma. Un oltraggio per qualsiasi commerciante che, tra crisi e chiusure, cerca di portare avanti i propri affari nella notte più importante dell'anno. Doo aver esitato qualche istante, Antonio Morione avrebbe impugnato un coltellaccio utilizzato per il lavoro ed ha inseguito quei banditi all'esterno del negozio. Una scenda durata pochi terribili secondi. Mentre i rapinatori si davano alla fuga, è la prima ricostruzione, uno dei balordi si è voltato ed ha fatto fuoco. Non una, bensì quattro volte, nonostante la strada fosse affollata. La pistola era puntata dritta verso quel commerciante che tentava di riappropriarsi dei suoi soldi.
Purtroppo, almeno uno dei proiettili ha raggiunto Morione, che si è accasciato a terra esanime. Il 41enne è stato soccorso immediatamente dai suoi dipendenti, che l'hanno caricato in auto in una disperata corsa verso l'ospedale più vicino, corsa purtroppo risultata vana. Antonio Morione è morto praticamente appena varcata la porta d'ingresso del pronto soccorso stabiese. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, che si sono subito messi sulle tracce dei banditi. Ci sono alcune telecamere in zona che hanno ripreso la scena e la fuga degli assassini. Quelle immagini, acquisite immediatamente dagli investigatori, potrebbero rivelare l'identità dei balordi che ieri sera non hanno esitato a fare fuoco. Secondo le prime testimonianze, avrebbero agito in coppia, con una macchina.
E quella alla pescheria Il Delfino non era stata l'unica rapina della serata. «Hanno tentato altri due colpi anche in un'altra pescheria in via Settetermini e in un altro negozio del centro» raccontano alcuni residenti. Una volta giunti sul posto, però, i carabinieri non hanno trovato tutti i testimoni «social» che erano presenti al momento della sparatoria. Clienti della pescheria e altri passanti si sono dileguati immediatamente, per paura di ulteriori reazioni da parte dei banditi. Qualcuno ha affidato alle chat i messaggi audio. Ascoltate alcune persone all'esterno del negozio, gli investigatori – coordinati dalla Procura di Torre Annunziata – stanno cercando di far luce sulla terribile rapina dell'antivigilia di Natale, finita con la morte di un commerciante che aveva solo intenzione di difendere i soldi guadagnati con il duro lavoro.