Fughe radioattive dall'Ucraina all'Italia? Curcio: «C'è un piano ma non vorremmo attuarlo»

Venerdì 4 Marzo 2022
Fughe radioattive dall'Ucraina all'Italia? Curcio: «C'è un piano ma non vorremmo attuarlo»

In Italia l'allarme delle fughe di radioattività arriva fino alla Protezione Civile. L'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina da parte di Mosca con tutti i rischi conseguenti ha allarmato tutto il mondo. «Ci sono altri piani che si stanno attivando. Il Paese è attrezzato anche ad altri livelli - ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, in conferenza stampa -.

Sia il ministero dell'Interno che il Dipartimento hanno dei ruoli in tutti gli scenari che dovessero presentarsi. Sui rischi di fughe di radioattività sottolineo che l'Italia è in stretto contatto con vari enti di controllo. Inoltre c'è un piano che è previsto e vige già dal 2010. Nei mesi scorsi avevamo iniziato una revisione del piano che è in fase di definizione, è in itinere un ulteriore aggiornamento. Il Piano esiste e vorremmo non doverlo attuare». 

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Flussi profughi al momento gestibili

Sul problema profughi «in Italia stiamo assistendo a quasi 10mila ucraini che sono arrivati, metà donne e un pò meno della metà sono bambini e il resto uomini - spiega Curcio -. La maggior parte arriva tramite frontiera terrestre italo-slovena. L'incremento quotidiano sta aumentando: sono arrivate 2.500 persone in più tra ieri e oggi, ma arrivano con flussi che risultano al momento gestibili. Queste persone sono in una sorta di rete familiare che si è attivata e in qualche caso anche attraverso strutture territoriali. Se numeri dovessero aumentare dobbiamo attrezzarci da un punto di vista operativo», aggiunge.

Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA