Tumori, in tre anni impennata dei casi. Allarme per le donne: in crescita le neoplasie al polmone

Il censimento dell’Aiom. Gli screening sono diminuiti del 3%, allarme per le donne: in crescita le neoplasie al polmone

Martedì 12 Dicembre 2023 di Maria Rita Montebell
Tumori, in tre anni impennata dei casi. Allarme per le donne: in crescita le neoplasie al polmone

Sono 395.000 i nuovi casi di tumore stimati in Italia nel 2023, in aumento di 18.400 casi negli ultimi 3 anni (nel 2020 le nuove diagnosi erano state 376.600).

Delle nuove diagnosi 208.000 riguardano gli uomini e 187.000 le donne. Nel 2023 negli uomini ci saranno 41.100 nuovi casi di tumore della prostata (un tumore su 5 di quelli nell’uomo), 29.800 del polmone, 26.800 del colon retto e 23.700 della vescica. Nelle donne, 55.900 nuovi casi di tumore del seno (il 30% di tutte le neoplasie femminili), 23.700 del colon retto, 14.000 del polmone e 10.200 dell’endometrio.

Il censimento

Un’ondata di diagnosi, appunto, post pandemia. La salute collettiva sta ancora scontando quel lungo periodo di fermo sanitario. A rivelarlo è la tredicesima edizione de “I numeri del cancro in Italia”, un censimento firmato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), Fondazione Aiom, Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori), Osservatorio Nazionale Screening Passi, Passi d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica. 

«In Italia negli anni della pandemia – ricorda il professor Saverio Cinieri, presidente della Fondazione dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica – c’era stata una riduzione delle nuove diagnosi di alcuni tumori, che però non erano chiaramente spariti. E l’aumento del numero delle nuove diagnosi di tumore previsto per il 2023 non è un dato sporadico, ma si inserisce in una tendenza all’aumento ben consolidata negli ultimi anni».
Nei prossimi due decenni, si stima che il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà in media dell’1,3% l’anno negli uomini e dello 0,6% l’anno nelle donne, riguardando soprattutto le neoplasie più frequenti, come quella del seno nelle donne (+0,2% per anno), della prostata nell’uomo (+ 1% l’anno) e del polmone in entrambi i sessi (+1,3% l’anno). Da ricordare che il cancro è sempre più una malattia curabile e molti pazienti la superano e tornano a una vita “come prima”. Come dimostra anche la recente approvazione della legge sull’oblio oncologico. 

Tumori, ecco i più diffusi: mammella, colon-retto, polmone e prostata. I numeri del 2023 (con 395mila casi stimati)

Stile di vita

Vi sono, però, aree in cui i passi avanti sono ancora limitati, a partire dai tumori causati dal fumo di sigaretta nelle donne e dal cancro del pancreas in entrambi i sessi, per il quale non si sono registrati miglioramenti nella diagnosi precoce e nelle terapie. È dunque più che mai necessario rafforzare le azioni volte a favorire la prevenzione primaria, correggendo le abitudini di vita sbagliate che aumentano il rischio di tumore (contrasto al fumo di tabacco, a sovrappeso e obesità, all’alcol, alla sedentarietà le quattro cattive abitudini degli italiani) ed effettuando le vaccinazioni contro le infezioni che possono causare tumori (come quella anti-HPV per il tumore della cervice uterina). 

Le cause

Purtroppo a tutt’oggi un italiano adulto su 4 continua a fumare, il 29% è sedentario, uno su 3 è sovrappeso e il 10% è obeso, il 17% consuma alcol in quantità a rischio. E a preoccupare gli esperti è soprattutto il tumore del polmone, diventato il big killer delle donne. Se negli ultimi 13 anni sono stati infatti evitate più di 60 mila morti per tumore nelle donne (soprattutto nel campo dei tumori del colon retto e del seno, ma anche dello stomaco), si registrano oltre 16 mila morti in eccesso rispetto a quanto ci si aspettava, per tumore del polmone.

La prevenzione

Molto importante è anche rafforzare la prevenzione secondaria, contrastando il ritardo diagnostico (che porta a scoprire i tumori in stadio avanzato, quando le terapie hanno minori chance di successo) attraverso gli screening oncologici. A questo riguardo, un dato negativo registrato nel 2022 è la riduzione del 3% dell’adesione agli esami. Una criticità da sanare perché proprio la prevenzione, sottolinea il ministro della Salute Orazio Schillaci nella prefazione del rapporto, è cruciale.

La sfida

«Abbiamo una sfida importante alle porte – afferma il professor Franco Perrone, presidente dell’Associazione dell’ Associazione Italiana di Oncologia Medica – entro il 2025 in tutta la Comunità Europea gli screening dovranno essere offerti ad almeno il 90% degli aventi diritto. Purtroppo senza un importante avanzamento del Sud, non saremo in grado di raggiungere questo traguardo. È necessario organizzare campagne permanenti di sensibilizzazione, congiunte ad un’offerta capillare e fruibile. Fanno parte della prevenzione anche le azioni volte a contrastare l’inquinamento atmosferico».

I numeri

In 13 anni, dal 2007 al 2019 sono state salvate oltre 268 mila vite dal tumore. I successi principali del trattamento oncologia di precisione, farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapia, che si riverberano sulle morti evitate, sono stati registrati nel tumore del polmone e in quelli di stomaco, mammella e colon-retto. 
 

Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 15:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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