Test Minnesota, cos'è e come si supera l'esame dei magistrati: ecco le 567 domande per valutare la psiche

Fu ideato nel 1942 dall'ospedale dell'Università del Minnesota, da cui prende il nome, per elaborare diagnosi psichiatriche e per determinare la gravità del disturbo

Giovedì 28 Marzo 2024 di Valeria Di Corrado
Test Minnesota, cos'è e come si supera l'esame dei magistrati: ecco le 567 domande per valutare la psiche

Li chiamano test psicoattitudinali, ma di fatto quelli che verranno somministrati agli aspiranti magistrati a partire dal concorso del 2026 saranno dei test psicologici per sondare la loro personalità. «Bisogna innanzitutto stabilire cosa ci aspettiamo da un magistrato - spiega Luigi Abbate psicologo e docente di Psicodiagnostica dell'adulto all'Università Lumsa di Roma - dopodiché valutare se un determinato candidato è in grado di svolgere quel mestiere come persona, cioè al di là delle sue competenze giuridiche o dell'intelligenza».

Test psicologici per diventare magistrati, la misura per valutare l'equilibrio mentale. Sarà utilizzato il modello Minnesota

IL MINNESOTA

Sono oltre una dozzina i test usati nella psicologia del lavoro. Uno dei più diffusi - e di conseguenza quello che potrebbe essere somministrato durante le prove scritte del concorso in magistratura - è il "Minnesota multiphasic personality inventory" (MMPI). Fu ideato nel 1942 dall'ospedale dell'Università del Minnesota, da cui prende il nome, per elaborare diagnosi psichiatriche e per determinare la gravità del disturbo. Oggi viene utilizzato anche per selezione il personale in aziende private o nei concorsi pubblici, a cominciare da quelli per l'accesso alle nostre forze di polizia. Il test MMPI-2 (la versione più aggiornata) è composto da 567 affermazioni, denominate item, a cui il candidato deve rispondere vero o falso. Le diverse scale di valutazione mirano a individuare alcuni aspetti caratteriali e la possibile presenza di disagi, disturbi psicologici o patologie psichiatriche. Per esempio, per verificare il livello di gestione della rabbia, uno dei quesiti è: «A volte provo un forte impulso a fare qualcosa di dannoso o sconveniente». «Il problema del Minnesota è che può essere falsato - spiega Abbate - Cioè il candidato tenderà a non rispondere in modo veritiero a quesiti che intuisce possano essere pregiudizievoli per il superamento del concorso. Senza contare che ormai sul web circolano le risposte utili per superare il test. Perciò le forze di polizia, in particolare la Guardia di Finanza, cambiano spesso la tipologia di test psicologico da sottoporre nei rispettivi concorsi pubblici».

TEST DI RORSCHACH

Per poliziotti, carabinieri e finanzieri, solo in casi estremi (ossia dove c'è il sospetto concreto di un disturbo) viene utilizzato il test psicologico proiettivo di Rorschach. Si compone di dieci tavole, su ciascuna delle quali è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica. Viene chiesto al soggetto di spiegare a cosa somiglia ciascuna macchia. Pur non esistendo risposte giuste o sbagliate, dalla loro interpretazione è possibile delineare un profilo di personalità e identificare eventuali nodi problematici. «Sarebbe opportuno ed efficace creare strumenti che interagiscono tra loro: dove, all'oggettività di uno, corrisponda la soggettività di un altro. E poi ci vuole un "clinico" che sappia leggere i risultati - precisa Abbate - Il concetto di test usato bene è come una radiografia per un ortopedico: senza quell'esame non si può fare una diagnosi, ma allo stesso tempo senza uno specialista che sappia leggere la lastra non è possibile fare una corretta diagnosi». «Durante uno dei governi Berlusconi venne proposto di introdurre i test psicologici per gli aspiranti magistrati, ma la società psicoanalitica si oppose dicendo che non sarebbero serviti a niente. Ma gli psicoanalisti - conclude il docente - non sono competenti in materia. Io invece che mi occupo da 30 anni di psicodiagnostica dell'adulto e di psicologia forense ritengo che possano essere uno strumento utile, anche se occorre aprire un tavolo di discussione tra esperti per stabilire le caratteristiche di funzionamento della personalità che possano essere compatibili con il ruolo di magistrato».

LE REAZIONI

«Il test psicoattitudinale mira a scoprire le abilità cognitive.
Nel campo nostro - sottolinea a SkyTg24 il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia - ci sono le prove scritte che rivelano sia la proprietà di linguaggio che la capacità di ragionamento giuridico. Oppure sono test di personalità? Se è così mi preoccupa, perché chi decide qual è la personalità più adatta a fare il giudice?». «Sono contrario se sono limitati ai magistrati - commenta il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri - Se serve per avere una maggiore efficienza allora facciamolo per tutti i vertici della pubblica amministrazione, anche per chi fa politica. E facciamo pure i narcotest, perché una persona sotto effetto di stupefacenti può fare ragionamenti sbagliati o essere ricattata se, ad esempio, viene fotografata vicino alla cocaina». «I test psicoattitudinali non li trovo offensivi, né una violazione dell'autonomia della magistratura perché si faranno a chi non è magistrato - spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani - Mia figlia è psicologa e io me lo sono fatto fare».

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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