Terremoto, altra forte scossa avvertita nel Centro Italia Esercitazioni nelle scuole

Mercoledì 16 Novembre 2016
Terremoto, altra forte scossa avvertita nel Centro Italia Esercitazioni nelle scuole
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Una scossa di magnitudo 3.9 è stata registrata alle 13.13 a cavallo fra Umbria e Marche (Norcia e Castelsantangelo sul Nera i comuni dell'epicentro), in alcune scuole sono scattate le procedure di evacuazione di bambini e ragazzi, a scopo prudenziale. È successo ad esempio nell'istituto comprensivo Malaspina di Ascoli Piceno, dove i bambini delle elementari avevano fatto un'esercitazione antisismica poco prima della scossa. Qualche secondo dopo la botta delle 13.13 la simulazione è diventata reale, con vari genitori accorsi a riprendere i figli in anticipo. Nessun danno, nessun crollo, ma l'ennesima dimostrazione che con lo sciame sismico iniziato il 24 agosto scorso bisogna imparare a convivere forse ancora per mesi. 

Chi decide infatti se una scuola è da evacuare durante una scossa di terremoto, quale meccanismo regola il rientro nelle aule ad allarme rientrato, e chi ha l'autorità e la competenza per disporre controlli e autorizzare la ripresa delle lezioni? Sono le domande cui si sono trovati di fronte oggi, per la prima volta dal sisma del 24 agosto, insegnanti e dirigenti scolastici degli istituti di Ascoli Piceno e di altri comuni del cratere a cavallo fra Marche e Umbria. Domande purtroppo ancora fin troppo reali: alle 12.52 c'è stata una scossa di magnitudo 3.9 con epicentro fra Norcia e Castelsantangelo sul Nera: il primo terremoto importante dalla ripresa delle lezioni.

La reazione, ad Ascoli e nei comuni limitrofi, non è stata uniforme. C'è chi ha fatto uscire bambini e ragazzi all'esterno degli edifici e chi è rimasto in classe. A discrezione degli insegnanti. Evacuazioni a 'macchia di leopardò perfino nella medesima scuola. Alcuni hanno capito che c'era un terremoto non trascurabile in corso solo vedendo i bambini che, di propria iniziativa, si sono riparati sotto i banchi, come da istruzioni ricevute nelle varie simulazioni di queste settimane.

Alle elementari Malaspina di Ascoli, ad esempio, era appena terminata una prova di evacuazione: i piccoli erano tornati nelle aule quando è arrivata la 'bottà vera, e sono stati fatti uscire di nuovo. Alcuni genitori si sono precipitati a riprendere i figli. Altri alunni invece sono tornati sui banchi fino al termine del tempo pieno. Bambini fatti sgomberare anche alla 'Falcone-Borsellinò, alla media D'Azeglio, alla scuola Luciani. Poche le evacuazioni alle Superiori (fuori il Liceo classico, tutti in classe allo Scientifico). Lo sconcerto dei genitori approda sulla pagina Facebook del Comitato ascolano Scuole Sicure. «Serve una norma precisa, un meccanismo che stabilisca con chiarezza chi deve dare l'ordine di evacuare un edificio scolastico e mettere in sicurezza i nostri figli, stabilendo poi se è il caso, dopo adeguate verifiche, di rientrare».

«Ho telefonato a mio figlio, prima media. Sapete cosa mi ha risposto? La prof ci ha detto che erano i bambini del piano di sopra a far rumore. Non ci ha detto né di metterci sotto i banchi, né di uscirè» racconta un altro. Alcune mamme e papà si congratulano invece per l'efficienza dei docenti: «Mia figlia dice che prima li hanno fatti mettere sotto i banchi e poi li hanno accompagnati all'esterno».

Il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle chiede che, almeno a sciame sismico ancora in atto, in ogni plesso scolastico sia prevista la presenza fissa di operatori della Protezione civile in grado di coordinare il post scossa. Una proposta che piace a numerosi docenti: «Al di là della percezione del terremoto, ognuno ha la sua, noi non abbiamo le competenze per stabilire se un edificio sia in grado o meno di riaccogliere i nostri studenti dopo una scossa. Chiediamo ai sindaci di attivarsi in questo senso».

A Fabriano il sindaco Giancarlo Sagramola ha messo a punto un piano, già operativo: «Dopo una crisi sismica in orario scolastico i ragazzi escono dalle scuole per recarsi in aree aperte (punti di raccolta).

Il servizio bus li trasporta con gli insegnanti, in caso di pioggia in un palasport. Restano insieme ai docenti fino alla fine dell'orario, e se serve li riaccompagniamo a casa con il bus».
 

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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