Vespa: «Baudo non è stato invitato perché sputò a Donat Cattin». Pippo: «Fa il padrino»

Venerdì 10 Gennaio 2014
Vespa: «Baudo non è stato invitato perché sputò a Donat Cattin». Pippo: «Fa il padrino»
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Pippo Baudo non stato invitato alla trasmissione sui sessant'anni della Rai non per una dimenticanza ma perch durante una riunione per le trasmissioni sui 150 anni dell'Unit d'Italia sput addosso a Claudio Donat-Cattin, già vicedirettore di Rai1 e il più autorevole tra i nostri collaboratori». Così Bruno Vespa risponde al senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, Antonio Scavone, che chiedeva al presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Roberto Fico, di chiarire il perchè dell'assenza di Baudo alla puntata di 'Porta a Portà, andata in onda il 7 gennaio scorso e dedicata ai 60 anni del servizio radiotelevisivo. «L'incidente - prosegue Vespa - avvenne davanti a numerosi testimoni e Baudo non si è mai scusato. Baudo è stato tuttavia ricordato in un servizio filmato e lo sarà probabilmente di nuovo in analoga trasmissione programmata per la fine del mese».



La replica. «È Vespa che deve scusarsi con me, perchè è lui che non ha rispettato gli impegni di servizio pubblico e ha agito per vendetta personale, si comporta come un padrino. Non solo ha peccato, ma addirittura mi concede la grazia se io chiedo scusa. Ma chi è diventato Vespa, il proprietario della Rai?». Così Pippo Baudo replica a Bruno Vespa, sulla mancata partecipazione alla puntata di Porta a Porta sui 60 anni della tv pubblica, dovuta - ha spiegato il giornalista - alla lite con Claudio Donat-Cattin durante una riunione per le trasmissioni sui 150 anni dell'Unità d'Italia. «Ci si attacca a un episodio che riguarda una trasmissione televisiva, nel preparare la quale spesso si può anche trascendere, e comunque Vespa non era presente a questi fatti, che gli sono stati riferiti - prosegue Baudo -. In ogni modo, si tratta di un fatto personale, che riguarda i miei rapporti con il signor Claudio Donat-Cattin, che non autorizza il titolare di una trasmissione di servizio pubblico, quale Vespa è, a cancellare dalla storia di un'azienda un personaggio come il sottoscritto che ne ha fatto parte per 54 anni ai massimi livelli». «Ho ricevuto molte telefonate di gente che ha notato l'assenza e l'ha addebitata ad una mia difficile situazione fisica, tanto clamorosa è stata la eliminazione - dice ancora Baudo -. La televisione appartiene a tutti e non è un patrimonio personale di Bruno Vespa, che può realizzare attraverso di essa le sue ripicche e vendette. Mi meraviglia che il presidente e direttore generale non siano intervenuti e mi aspetto da questi ultimi una spiegazione dei fatti che rientra nei normali rapporti di educazione tra artisti e direzione Rai».
Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 09:13

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