Città del Vaticano – Censure, bugie e videotape.
Stavolta il problema sembra ripresentarsi sotto forma di intervista, visto che la frase sulle famiglie gay contenuta nel film-documentario 'Francesco' - che tanto sta facendo discutere - è stata estrapolata da una vecchia intervista rilasciata nel 2019 alla tv messicana Televisa ma mai diffusa al pubblico. La televisione messicana, infatti, non ha mai avuto in uso quel pezzetto di registrato. Semplicemente perchè il Vaticano non lo avrebbe consentito. Lo ha fatto sapere attraverso il Washington Post il portavoce dell'emittente stessa raccontando che all'epoca il Vaticano consegnò alla corrispondente messicana, Valentina Alazraki - una giornalista stimatissima e di lunga esperienza - la cassetta del registrato ma evidentemente epurata dalla frase sugli omosessuali.
La lunga intervista fu realizzata a Santa Marta con telecamere vaticane e non con telecamere messicane, di conseguenza il registrato fu consegnato alla corrispondente in un successivo momento, ma la cassetta evidentemente non era completa, essendo stata tagliata di quei tre minuti cruciali durante i quali il pontefice affermava che occorreva dare una copertura legale alle coppie omosessuali.
Peccato però che quel pezzetto di registrato sia stato inserito all'interno del docu-film 'Francesco'. Cosa è nel frattempo accaduto? Qualcuno lo ha permesso? Chi gestisce le parole del Papa? Il registra del film – un americano di origini russe, Afineevsky - nei giorni scorsi ha assicurato che l'intervista del Papa è stata fatta a lui personalmente e che il Papa medesimo ha potuto visionare il film completo ad agosto sul suo tablet. Il regista, ovviamente, non ha fatto menzione a nessuna intervista precedente a Televisa.
In questa confusione, tra censure evidenti, ambiguità e dubbi, sorprende che il Vaticano abbia deciso di non fare chiarezza. Ieri è spuntata (pubblicata dal Fatto Quotidiano) una imbarazzante comunicazione interna riservata del dicastero della Comunicazione in cui si diramava l'ordine di non dire niente. Fare silenzio.
Di fatto è ormai prassi che ogni intervista televisiva al Papa venga fatta quasi sempre con l'utilizzo di telecamere del Ctv (Centro Televisivo Vaticano) al fine di avere il controllo finale sulle registrazioni. Resta però la domanda di fondo: può un Papa essere censurato?