Corteo 25 novembre contro la violenza sulle donne, chi ci sarà e chi no. Schlein conferma la presenza del Pd, Giuseppe Conte sarà a Perugia

Cortei in tutta Italia, il principale a Roma alle 14.30 al Circo Massimo. Possibile la presenza di Elena, la sorella di Giulia Cecchettin. Ma il tono pro-Palestina allontana molti leader politici

Venerdì 24 Novembre 2023 di Riccardo Palmi
Manifestazione del 25 novembre contro la violenza sulle donne: la risposta della politica

Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha reso ancor più centrale la giornata contro la violenza sulle donne. Domani sono previste manifestazioni in tutta Italia, ma quella principale si svolgerà a Roma. Nella Capitale sono attesi bus da tutto il Paese. L'appuntamento è alle 14.30 al Circo Massimo e poi da lì il corteo andrà verso San Giovanni. Forse sarà presente Elena, la sorella di Giulia Cecchettin. In piazza di certo ci saranno i versi della poetessa Cristina Torre Càseres («Se domani non torno, sorella distruggi tutto»), che saranno lo slogan del corteo.

Ma i toni pro-Palestina rischiano di allontanare molti leader politici.

Le adesioni del mondo politico

Non dovrebbero esserci Matteo Renzi (Italia viva), Angelo Bonelli (Avs) ed esponenti del centrodestra. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sarà invece in piazza. Polemico Carlo Calenda (Azione) che via social ha parlato della volontà di «strumentalizzare un grande moto spontaneo di solidarietà e vicinanza alla causa femminista». A far discutere infatti sono le annunciate rinvendicazioni pro-Palestina che accompagneranno il corteo. Tanto che le attiviste di Non una di meno hanno dovuto chiarire che la manifestazione sarà aperta anche alle donne israeliane. «Il Pd ha sempre partecipato» e «parteciperà anche domani», ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein. «Io la mattina sono a Perugia, se riuscirò parteciperò anche io molto volentieri» ha poi aggiunto. A Milano invece ha annunciato la sua presenza il sindaco Giuseppe Sala: «Domani saremo in piazza non solo per mostrare che ci siamo ma anche per usare le parole giuste». Come detto, possibile la presenza di Elena Cecchettin: «Il 25 novembre al corteo di Roma? Potrei esserci», aveva detto la sorella di Giulia all'Ansa. Giuseppe Conte, in teoria, dovrebbe andare - salvo cambi di programma - all'assemblea del Movimento 5 stelle di Perugia. Dopo, sempre a Perugia, Conte «raggiungerà la mobilitazione organizzata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e domestica». A Roma, come nel resto d'Italia, saranno invece presenti dei parlamentari del M5S.

Italia Viva, tramite la coordinatrice nazionale Raffaella Paita, ha annunciato che sarà alla manifestazione organizzata dalla Cisl sempre a Roma «per chiedere a governo e parlamento di correggere la legge di bilancio. Sarà anche l'opportunità per ribadire il nostro no alla violenza di genere, indossando al braccio un nastro rosso in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne». 

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Le iniziative

La manifestazione del 25 novembre arriva dopo giorni densi di dibattito sul tema dei femmicidi, alla luce del caso di Giulia Cecchettin. In settimana, è stato approvato definitivamente al Senato il cosiddetto Ddl Roccella in tema di «contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica». Diciannove articoli, diretti da un lato a rafforzare la protezione delle vittime di violenza (con misure di prevenzione, potenziamento delle misure cautelari e l'anticipazione della soglia della tutela penale), dall'altro ad assicurare la certezza dei tempi dei procedimenti in questa materia. «Noi come governo abbiamo aumentato le risorse per il Piano antiviolenza e quindi per le case rifugio e i centri antiviolenza. L'anno scorso i fondi a disposizione erano 35 milioni, oggi sono 55 milioni perché abbiamo ulteriormente aumentato in questa ultima legge di Bilancio. Il mio ministero inoltre ha aggiunto 9 milioni per l'empowerment delle donne per aiutarle ad uscire dalle situazioni di violenza», ha dichiarato la ministra della Famiglia Eugenia Roccella alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne. Mentre l'ad Rai, Roberto Sergio, ha dichiarato che la tv pubblica assumerò «come simbolo, nelle sue trasmissioni, la panchina rossa per ricordare il colore del sangue femminile versato, che interpella ciascuno di noi. Lo farà tingendo dello stesso colore i loghi di tutte le reti e l'esterno di Viale Mazzini, a Roma» oltre a mandare in onda più volte due spot: «uno per cancellare i luoghi comuni sessisti, l'altro per  invitare soprattutto gli uomini a riflettere sulla violenza».

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Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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