Offese di Morra a Jole Santelli, Nordio: «Lascio l'Antimafia»

Domenica 29 Novembre 2020 di Paolo Calia
Offese di Morra a Jole Santelli, Nordio: «Lascio l'Antimafia»
4

Quelle parole non potevano lasciarlo indifferente. Ha aspettato che qualcosa accadesse, che ci fosse un vero ravvedimento, poi ha deciso di prendere in mano la situazione. E durante un'intervista a Radio Radicale l'ex giudice Carlo Nordio è stato molto chiaro: «Sto pensando di dare le dimissioni dal ruolo di consulente della commissione parlamentare antimafia perché non me la sento di frequentare una commissione presieduta da una persone che si è espressa come si è espressa su Jole Santelli». Qualche ora dopo riduce lo spazio del dubbio: «Magari sono stato troppo impulsivo ad anticipare la mia decisione alla stampa. Ma ormai è presa. La confermerò anche davanti alla commissione. Se invece l'attuale presidente decidesse di lasciare il suo incarico, allora cambierebbe tutto». Il suo obiettivo è Nicola Morra, senatore eletto tra le fila del Movimento 5 Stelle, presidente della commissione, che qualche giorno fa ha sollevato un vespaio parlando di Jole Santelli, governatrice della Calabria morta il 15 ottobre scorso per un tumore. «Il mio è un rimprovero - aveva detto Morra - sarò politicamente scorretto, ma era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c'era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev'essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso». Concetti ruvidi, criticati aspramente da tutti, letti come un attacco ingiustificato verso una persona fiaccata dal male ma, nonostante questo, ancora così forte da accettare la sfida di guidare una regione a dir poco difficile. Morra si era poi scusato per essere andato così oltre le righe, ma non si è dimesso dal suo incarico come invece gli veniva chiesto da più parti.
L'AFFONDO
E Nordio adesso vuole andarsene, non tanto come segno di protesta, ma per rispetto. I suoi principi, la sua storia di magistrato e giudice che ha lottato a lungo contro la malavita organizzata, quasi glielo impongono. E le dimissioni non date di Morra sono un peso insopportabile: «Se Morra si debba dimettere o meno è affare della sua coscienza - sottolinea - ma io sono rimasto addolorato e sbalordito da quelle parole, insensate. »Non potrei stare allo stesso tavolo con lui». E poi ricorda i suoi rapporti con la Santelli che, prima di prendere in mano le redini di una fetta d'Italia così complessa come la Calabria, è stata parlamentare occupandosi di Giustizia: «Quando presiedevo la commissione per la riforma del codice penale - ricorda Nordio - e frequentavo il ministero della giustizia, pur continuando a fare il magistrato a Venezia, avevo avuto rapporti molto frequenti con l'onorevole Santelli, che era sottosegretaria alla Giustizia. Era diventata quasi un'amica e la consideravo una grande professionista e una bellissima persona». E le parole corrosive di Morra lo hanno colpito: «La sua morte cosi drammatica e in un'età cosi giovane mi ha addolorato - ammette - e mi ha addolorato sentire il presidente della commissione antimafia pronunciarsi in modo cosi improprio».
LE REAZIONI
Una presa di posizione così forte non poteva passare inosservata. L'eventualità che una personalità come Nordio possa lasciare la commissione Antimafia ha alzato la tensione. E dato nuova forza a chi ha già da tempo messo Morra nel mirino. Per esempio Matteo Salvini, leader della Lega. Il numero uno del Carroccio ha preso la palla al balzo per impallinare nuovamente il senatore pentastellato: «Le vergognose parole di Morra su Jole Santelli e sui malati oncologici avrebbero dovuto provocare le dimissioni immediate del presidente della Commissione Antimafia», attacca. Poi ci mette il carico da novanta: «Invece lui resta aggrappato alla poltrona alimentando un imbarazzo che ferisce le istituzioni e favorisce i clan. E ora rischiamo di perdere una personalità come Carlo Nordio che medita di lasciare il ruolo di consulente Antimafia. Morra è una sciagura che si fa scappare un magistrato esperto e specchiato, si dimetta immediatamente. Meno Morra, più Nordio».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci