Bollette, scatta l'allarme sui furti d'identità. «Pago un contratto di Bologna che non ho mai firmato»

Un'altra associata ha scoperto di essere titolare di contratti attivati a Bologna controllando i movimenti del suo conto corrente

Mercoledì 7 Febbraio 2024 di Fabio Nucci
Bollette, scatta l'allerme sui furti d'identità. «Pago un contratto di Bologna che non ho mai firmato»

Non solo un pressing telefonico asfissiante, dietro la catena di chiamate per indurre a cambiare gestore per energia o internet possono nascondersi truffe e furti di identità.

Lo "denuncia" il Codacons Umbria che negli ultimi mesi ha visto crescere notevolmente le segnalazioni. Così, capita che una signora perugina si sia ritrovata titolare di un'utenza a Bologna o che un signore si sia visto dirottare sotto gli occhi un bonifico appena eseguito.

«Non solo truffe con la scusa di far stipulare nuovi contratti di servizio spiegano dall'associazione ma sempre più casi di passaggio o forse vendita di dati personali con sottrazione di denaro dai conti correnti».

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IL RACCONTO

Nelle ultime settimane l'associazione ha raccolto il racconto di utenti che si sono visti svuotare i conti correnti postali per aver aperto un link ma anche casi di identità duplicata. «In uno di questi spiegano dal Codacons Umbria - la vittima si è fatta inviare la copia del contratto, relativo a un'utenza, constatando che la firma era falsa, il nome di battesimo errato ma il numero di conto corrente da dove erano effettuati gli addebiti, però, era giusto». Un'altra associata ha scoperto di essere titolare di contratti attivati a Bologna controllando i movimenti del suo conto corrente.

L'INCREMENTO

«Da novembre ad oggi, con preoccupazione stiamo registrando un notevole incremento non soltanto del pressing telefonico e per email a carico di utenti per far stipulare nuovi contratti di servizio che spesso si configurano come truffe a causa di informazioni non corrette e veritiere spiega Rita Bartoloni, coordinatrice regionale del Codacons - ma a differenza dei periodi precedenti emergono frequenti casi di passaggio o forse vendita di dati personali da una società all'altra. Un fenomeno che in alcuni casi si traduce non solo con la stipula di nuovi contratti ma anche con sottrazione di somme dai conti correnti». Come accaduto a un malcapitato perugino che dopo aver eseguito un bonifico, aver stampato la ricevuta, si è visto quei soldi stornati su un altro conto con causale "condomino deceduto". Via mail, qualcuno ci prova anche clonando la grafica di note piattaforme televisive, invitando a cliccare su link per rinnovare l'abbonamento, salvo poi ritrovarsi alla mercé di balordi che catturano i dati di pagamento o clonano l'abbonamento

IL DECALOGO

L'associazione invita quindi a fare attenzione, comunicando agli organi competenti (se necessario anche alla PolPost) la truffa o il tentativo subito. «Uno degli obiettivi del Codacons aggiunge la dottoressa Bartoloni - è informare i consumatori per tutelarli verso situazioni critiche e non desiderate». Da qui una serie di suggerimenti per evitare sgradevoli sorprese. Innanzitutto non rispondere a numeri non noti apparentemente provenienti dal territorio nazionale e nel dubbio verificare su web. «Abbiamo appurato che spesso le telefonate partono da location lontane come Venezuela, Cina e altri Stati dell'est», spiegano dall'associazione che invita a non comunicare dati relativi a utenze attiva (Pod per luce e Pdr per gas), a non accettare offerte e/o cambi di utenza al telefono ritenuti convenienti chiedendo nel caso l'invio del contratto prima di accettare.

PRESSING TELEFONICO

«Ricordiamo che i contratti vocali registrati hanno la stessa validità di un contratto firmato». Nel caso di pressing telefonico indesiderato, inoltre, si invita a compilare il registro delle opposizioni segnalando numero del mittente, azienda dichiarata, data, orario e servizio offerto.
Non rispondere e mai fornire dati a email apparentemente inviate da banche o Posta, evitando di collegarsi ai link proposti. «Da gennaio ad oggi il Codacons ha assistito numerosi utenti/consumatori per prelievi impropri dai loro conti correnti», ricorda Rita Bartoloni.
Quando si consultano siti che prevedono e-commerce e l'inserimento di dati personali e finanziari, infine, assicurarsi che siano affidabili ovvero che sia un indirizzo "https" col simbolo del lucchetto.

Ultimo aggiornamento: 07:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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