Due marzo del 2022. Un F-16 statunitense rulla verso la pista della base Usaf di Aviano.
COS’È SUCCESSO
Dopo la sbandata sulla pista di Aviano, il pilota Brady Augustin si è reso conto che era troppo tardi per abortire il tentativo di decollo. Ha portato il suo F-16 fino a 10mila piedi di altezza e ha riferito via radio di aver avvertito un rumore simile a quello dello scoppio di uno pneumatico. Ma la situazione era ancora più grave del previsto. In seguito a un passaggio a bassa quota sopra la base - procedura prevista per un controllo a vista - ci si è infatti accorti che all’aereo mancava completamente uno dei carrelli funzionali all’atterraggio. Elemento, questo, che avrebbe reso troppo rischiosa anche l’estensione del cavo salva-aerei, una procedura simile a quella che viene utilizzata sulle portaerei per far fermare i velivoli in uno spazio minimo. Insomma, le cose si erano messe male, anche perché l’aereo era ancora equipaggiato con armamenti e sistemi di difesa militari. A quel punto, solo due opzioni: lanciarsi fuori dall’aereo lasciando precipitare l’F-16 oppure tentare un rischioso atterraggio sulla pancia del velivolo. Brady Augustin ha deciso di mettere in pratica ogni millimetrico dettaglio del suo addestramento e ha salvato sia se stesso che il costosissimo jet da guerra statunitense.
LA CERIMONIA
In alta uniforme, il pilota americano diventato eroe per un giorno ad Aviano è stato ricevuto dalle massime autorità militari a stelle e strisce direttamente al Pentagono. «Ha mostrato abilità e ingegnosità incredibili in una situazione difficile e pericolosa», ha detto Allvin durante la cerimonia. «Era calmo, freddo, esattamente quello che ci aspettiamo dai nostri aviatori e da tutti gli aviatori che si sono guadagnati il prestigioso Trofeo Kolligian».