IL CASO
SANTE MARIE Una lite furibonda, zio contro nipote. Con la violenza che sfocia in colpi di coltello. E ora c’è un giovane uomo in fin di vita. Pomeriggio di follia ieri a Sante Marie: al termine dell'ennesimo litigio lo zio, M.G., 59 anni, ha accoltellato il nipote, F.G., 36 anni, che già aveva colpito il parente al volto, ed entrambi sono finiti in ospedale. Lo zio è stato arrestato e portato in carcere ad Avezzano con l’accusa di tentato omicidio. Il più giovane trasferito al nosocomio di Avezzano, in elisoccorso, e ricoverato in prognosi riservata, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per i numerosi fendenti all’addome. Lo zio è stato medicato e dimesso.
LA RICOSTRUZIONE
Su quanto accaduto stanno indagando i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo che hanno acquisito le testimonianze dei vicini e dello zio. Da quanto si apprende si erano già presi a male parole in mattinata. Poi nel pomeriggio la lite è ripresa ancora più furiosa. I due sarebbero venuti alle mani in casa e i vicini hanno subito allertato il 112. Lo zio sarebbe stato colpito al volto con pugni e altri oggetti contundenti dal nipote: con il volto tumefatto e sanguinante, il 59enne avrebbe allora reagito estraendo un coltello e colpendo con questo più volte all’addome il nipote.
Il più giovane è stato soccorso in un bagno di sangue e per questo ricoverato d'urgenza in ospedale: come detto è stato trasferito ad Avezzano in elicottero e ricoverato in prognosi riservata. Ferite più lievi per lo zio che dopo le cure è finito in carcere.
IL PRECEDENTE
Non è il primo furioso litigio tra i due, di certo il più violento. Il nipote vivrebbe una situazione di disagio sociale, con una dipendenza dalla droga. Le indagini affidate ai carabinieri sono coordinate dal procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato: è stato aperto un fascicolo per tentato omicidio, reato per il quale è ora indagato il 59enne. Il 36enne è noto alle forze dell’ordine per precedenti penali e problemi di tossicodipendenza e di violenza. Senza genitori, morti prematuramente, il giovane era residente a Roma, era tornato a Sante Marie da pochi giorni, dopo un passato segnato da ripetuti ingressi in carcere e tentativi di riabilitazione. Lo zio sperava che il nipote fosse cambiato, ma ieri pomeriggio è scoppiata una lite furibonda dovuta a vecchi rancori e tensioni mai sopite. L’anno passato il giovane aveva aggredito lo zio procurandogli lesioni gravi guaribili in una quarantina di giorno e non lo aveva denunciato.
L’episodio di Sante Marie ha scosso profondamente l’intera comunità dove si sta tenendo un ricco calendario di eventi che comprende festival, spettacoli, concerti e molto altro. Il fatto di sangue ripropone in tutta la sua gravità il problema della tossicodipendenza nelle dinamiche familiari e sociali: non sempre i servizi sociali e sanitari sono sufficienti ad affrontare queste dinamiche ed evitare il ripetersi di situazioni di violenza.
Manlio Biancone
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