«Laila è morta sul colpo», l'esito dell'autopsia: fratture di cranio e vertebre

Sabato 7 Agosto 2021
«Laila è morta sul colpo», l'esito dell'autopsia: fratture di cranio e vertebre

Laila El Harim, 40enne morta martedì mattina in un incidente sul lavoro nell'azienda 'Bombonette' di Camposanto (Modena) sarebbe morta sul colpo, una volta trascinata e schiacciata dal macchinario che stava utilizzando in quel momento, una fustellatrice. È quanto emerge dai primi risultati dell'accertamento autoptico disposto dalla procura di Modena.

La donna sarebbe deceduta a causa di fratture craniche e alle vertebre.

Laila morta sul lavoro, sul telefonino aveva segnalato i guasti. E c'è un secondo indagato

Draghi"Pensiero affettuoso a chi voleva bene a Laila El Harim"

Sul telefonino di Laila foto del macchinario

Sul suo telefonino erano conservate le immagini della fustellatrice, il macchinario per sagomare imballaggi nel quale ha trovato la morte, forse per documentarne presunti malfunzionamenti. Al compagno confidava le preoccupazioni per quella macchina che ogni tanto «non andava». Sono elementi che emergono nella vicenda di Laila El Harim, l'operaia morta martedì mattina in un'azienda del Modenese, e sui quali farà luce l'inchiesta della Procura di Modena, aperta per omicidio colposo, che oltre al legale rappresentante della Bombonette di Camposanto indaga ora anche una seconda persona, il nipote del primo indagato, delegato alla sicurezza dell'azienda.

Draghi: inaccettabile

 

«Inaccettabile», per il premier Mario Draghi la situazione della sicurezza sul lavoro in Italia dopo le ultime tragedie, col monito a «fare molto di più». Gli approfondimenti degli inquirenti modenesi per chiarire la dinamica che ha portato alla morte di Laila, che si presume essere rimasta incastrata nella fustellatrice senza trovare scampo o riuscire ad azionare alcun blocco, ruotano soprattutto intorno al macchinario. Uno strumento che è sotto sequestro e per il quale una prima relazione dell'Ispettorato del lavoro ha evidenziato la presenza di due blocchi ma entrambi manuali. Nessuno stop automatico insomma in caso di emergenza o malfunzionamento improvviso.

Perizia tecnica

Sulla fustellatrice è stata disposta una perizia tecnica, in delega al Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell'Ausl (Spsal) e all'Ispettorato del Lavoro. Al vaglio degli inquirenti anche il materiale salvato sul cellulare della vittima. Immagini della fustellatrice che l'operaia aveva deciso di salvare probabilmente a fronte di malfunzionamenti del macchinario stesso. Non è escluso che la donna quelle foto possa averle inviate o mostrate a tecnici competenti ma anche questo è un aspetto che le indagini dovranno chiarire. Il suo compagno, Manuele Altiero, in diverse interviste ha riferito le preoccupazioni di Laila proprio su presunti intoppi dell'apparecchiatura, tanto da richiedere spesso l'ausilio di elettricisti. Gli aspetti su cui far luce sulla morte dell'operaia quarantenne, madre di una bimba di quattro anni, sono tanti. Andrà accertato se la donna - pur se operaia esperta nel settore imballaggi - fosse adeguatamente formata all'utilizzo della fustellatrice, se quel giorno fossero stati rispettati gli orari di lavoro, se la macchina fosse provvista o no di sistemi di protezione e se questi possano essere stati rimossi o alterati.

Il richiamo di Mattarella

 

Il tema della sicurezza del lavoro, con il richiamo dei giorni scorsi del presidente Sergio Mattarella, gli appelli e la mobilitazione di sindacati e lavoratori che in migliaia hanno scioperato per dire basta alla «mattanza», è al centro dell'attenzione del Governo. «C'è una cosa in particolare che sta a cuore a tutti noi, a me certamente e più di ogni altra cosa - ha detto Mario Draghi - Bisogna fare qualcosa poter migliorare una situazione inaccettabile sul piano della sicurezza sul lavoro». Il premier ha rivolto «un pensiero commosso e affettuoso a tutti coloro che volevano bene a Laila El Harim». E ha ricordato «due mesi fa era la D'Orazio, e così via, ogni giorno. Ô stato fatto molto ma occorre fare molto di più». Sull'argomento sicurezza il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha avuto un incontro telematico con la Regione Emilia-Romagna in cui ha comunicato la sua intenzione di riaprire un bando per l'assunzione di 1.500 nuovi ispettori del lavoro entro la fine di dicembre. Un'azione «indispensabile», per l'assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, «per riuscire a gestire le complessità attuali del mondo della produzione e garantire ai lavoratori un diritto irrinunciabile, quello della tutela della salute e della sicurezza sul posto di lavoro».

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Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 12:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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