Andava a 80 all'ora e aveva bevuto birra e almeno due shottini di sambuca. Chiara Silvestri, la 23enne che la sera del 20 ottobre scorso, alla guida della sua Suzuki Swift, è salita con l'auto sul marciapiede di via Cristoforo Colombo e ha travolto e ucciso il giovanissimo Francesco Valdiserri, aveva un tasso alcolemico tra 1,24 e 1,57 ed è risultata «non negativa ai cannabinoidi». Il pm Erminio Amelio ha chiuso le indagini e per la giovane che «era in stato di alterazione psicofisica conseguente all'assunzione di alcol e sostanze psicotrope», come si legge nel capo di imputazione, ha chiesto il processo con rito immediato per omicidio stradale aggravato. Rischia fino a diciotto anni di carcere. «Sono devastata, non voglio più continuare a vivere», il commento della ragazza.
LA VICENDA
Era andato al cinema a vedere "Margini" e stava andando verso la fermata dell'autobus per tornare a casa, Francesco, 19 anni ancora da compiere, studente di primo anno alla facoltà di Lettere alla Sapienza.
Chiara Silvestri correva in direzione Eur, forse, come ha detto il ragazzo che era con lei nell'auto, seduto nel posto passeggero, ha superato la traversa a destra dove voleva girare e ha pensato di fare ancora in tempo per recuperare. E invece è finita sul marciapiede a tutta velocità.
Per la procura l'imputata «ha perso il controllo della guida a causa anche delle minorate condizioni psicofisiche». Si è fermata e ha chiamato i soccorsi. Si è accorta subito di avere ucciso un suo quasi coetano. Non c'è stato nulla da fare, all'arrivo il personale dell'ambulanza non ha che potuto constatare il decesso di Francesco.
La giovane è stata arrestata. È ancora ai domiciliari. E adesso dovrà affrontare il processo con un rito immediato cautelare che non prevede l'udienza preliminare. Andrà direttamente al dibattimento.