Il caldo scatena i virus: assalto agli ospedali. Tre morti per l'afa, incendi in Sicilia

Ai colpi di calore si sommano le infezioni per il cibo alterato

Martedì 25 Luglio 2023 di Graziella Melina
Il caldo scatena i virus, è assalto agli ospedali. E ci sono tre morti per l'afa

Strutture sanitarie al collasso, incendi, morti. Oltre a una serie di disguidi ed emergenze di portata variabile, dagli aerei che non riescono ad atterrare per la pista rovente alle città senza corrente elettrica perché le temperature estreme sciolgono i cavi interrati. L’ondata di caldo sull’Italia centro-meridionale, insomma, diventa un’emergenza a 360 gradi.

E in attesa che da giovedì il termometro scenda, offrendo una tregua, sono ancora sedici le città da “bollino rosso”. 

Caldo record, in Sicilia 48 incendi. Blackout a Catania. Record in Sardegna: toccati i 48 gradi a Jerzu

LA SANITÀ

Dopo la pandemia, dunque, i pronto soccorso si trovano di nuovo a rischiare il collasso, nonostante i malori legati alle alte temperature si ripetano puntuali ogni anno. La Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) calcola un aumento medio di accessi del 30 per cento. Stando ai calcoli della Simeu (la Società italiana di medicina d’emergenza e urgenza) le diagnosi classificate come “colpo di calore” rappresentano il 4% del totale degli accessi di Pronto Soccorso. Le patologie peggiorate o acutizzate a causa del caldo estremo sono l’8% del totale; circa duemila persone ricorrono quotidianamente al Pronto Soccorso per un colpo di calore e 4600 per un effetto indiretto del caldo su altre patologie. Senza contare poi le infezioni intestinali causate da virus e batteri che si diffondono tramite alimenti esposti a sbalzi termici. E così le varie strutture sanitarie provano a ricorrere ai ripari, come possono.

«Tutte le aziende hanno disegnato i piani assistenziali e i servizi in relazione al numero dei residenti durante la stagione estiva – assicura il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore – Osserviamo ovviamente una situazione a macchia di leopardo e in alcune aree ci sono maggiori difficoltà». In realtà, potenziare la rete ospedaliera non è affatto semplice, visto che alla carenza dei medici e degli infermieri si aggiunge in questo periodo anche il ridimensionamento di ambulatori o reparti per le ferie del personale sanitario. «Noi non solo non stiamo diminuendo l’attività, ma stiamo caricando di turni e carico di lavoro i medici che sono operativi per consentire agli altri di andare in ferie – ribatte Fabio De Iaco, presidente della Simeu – Soprattutto nei pronto soccorso delle località turistiche ci sarebbe piuttosto bisogno di un incremento degli organici, ma non c’è quasi mai. Non dimentichiamo che solo per adeguare i pronto soccorso servirebbero non meno di 5mila medici».

 

E allora si prova a chiedere una mano ai medici di famiglia. «Per evitare il ricorso d’urgenza all’ospedale non deve mancare il supporto dei servizi territoriali, altrimenti la situazione diventerà critica – mette in guardia Migliore – I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta devono essere il braccio armato della sanità». Eppure, d’estate l’unico presidio aperto resta il pronto soccorso. «L’85 per cento di tutte le patologie da calore è facilmente prevenibile attraverso condotte responsabili e consapevoli – assicura Mario Balzanelli, presidente della Società italiana del sistema 118 (Sis 118) - E invece il numero di richieste che pervengono alla centrale operativa dal mese di giugno a oggi è aumentato di circa 25-26 per cento. Riceviamo chiamate da parte di un’utenza che si sente male anche per il caldo. In particolare gli anziani, che continuano a ostinarsi a uscire di casa sotto il sole ritenendo di poter fare le attività ordinarie. Ma poi dopo pochi metri si sentono male e svengono. Il problema è che in questo periodo sono soli, nessuno li aiuta. Per contrastare i rischi dovuti all’afa, chiederemo al ministro per la Protezione Civile Musumeci di comprare ventilatori per gli anziani disagiati». 

BILANCIO PESANTE

E sono anziane due delle tre vittime registrate ieri. Si tratta di un 62enne che a Sora, in provincia di Frosinone, si è accasciato a terra tra la folla durante uno spettacolo per una crisi cardiaca rivelatasi poi fatale e di un 71enne che, nel cagliaritano, si è sentito male mentre guidava in un parcheggio di un centro commerciale a Quartu Sant’Elena. La terza vittima è un 50enne tunisino che lavorava come bracciante agricolo a Montalto di Castro, sul litorale viterbese. L’uomo si è accasciato a terra mentre raccoglieva i cocomeri.

FIAMME E CAOS

Riflesso delle temperature elevatissime sono anche gli incendi, con diversi roghi - per fortuna senza vittime - segnalati in Calabria e in Sicilia, nell’area intorno a Palermo. Dalla parte opposta dell’isola, a Catania, c’è una città in ginocchio. Che, dopo il rogo che ha messo fuorigioco l’aeroporto, adesso deve fronteggiare l’assenza di luce e acqua. Il caldo record ha fuso i cavi interrati e compromesso il funzionamento delle pompe di sollevamento. Disguidi anche in Sardegna: con una temperatura sull’asfalto di 47 gradi, lo scalo di Olbia ha dovuto deviare su altri aeroporti, per motivi di sicurezza, alcuni dei voli in arrivo.

Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA