Una galassia variegata, ma con obiettivi in comune nell’ambito dell’eversione interna e mossa da pulsioni anti-sistema, che sfociano in scontri di piazza e tentativi di far salire il tono della protesta con azioni dimostrative e attentati. I temi cari ad anarchici e antagonisti, come il gruppo che due giorni a Torino fa ha assaltato una pattuglia della Polizia che stava portando un uomo di origini marocchine in un centro di rimpatrio per essere espulso dall’Italia, sono la lotta alla repressione e alle carceri, ma anche l’ambientalismo radicale, la lotta per il diritto alla casa e l’opposizione ad opere pubbliche come la Tav ed il Muos in Sicilia. In prima fila ci sono i centri sociali e il più attivo è l’Askatasuna a Torino, perquisito dalla Digos il 26 gennaio scorso, con 36 attivisti denunciati.
La galassia anarchica e antagonista è in continua evoluzione, ma l’anagramma più famoso, che ha firmato le azioni più clamorose, è Fai-Fri, che riunisce la Federazione anarchica informale e il Fronte rivoluzionario internazionale, e a cui appartiene anche Alfredo Cospito.
LE SIGLE
L’organizzazione eversiva sembra essere formata da diverse cellule: Brigata 20 Luglio, Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini, Sorelle in Armi, Nucleo Mauricio Morales, Cellula Rivoluzionaria Lambros Fountas, Cellule Armate per la Solidarietà Internazionale, Cellule contro il Capitale il Carcere i suoi Carcerieri e le sue Celle (Ccccc), Cellule Metropolitane, Nucleo Rivoluzionario Horst Fantazzini, Rivolta Animale, Rivolta anonima terribile, Solidarietà Internazionale. Lo zoccolo duro, secondo l’Antiterrorismo, è composto da circa 150 persone, alle quali si unisce un numero imprecisato di fiancheggiatori. Gli strumenti dimostrativi più utilizzati sono plichi incendiari e ordigni e gli obiettivi degli anarco-insurrezionalisti sono forze dell’ordine, banche, Poste, rappresentanti dello Stato, multinazionali. Poi ci sono gli anarco-movimentisti, che agiscono agitando le manifestazioni di piazza più calde per creare tensioni. Il Fai-Fri non deve essere confuso con Federazione anarchica informale, che ha un metodo d’azione molto diverso: respinge l’intimidazione fisica, la violenza, l’azione punitiva, l’attentato.
IL CASO COSPITO
Lo scorso anno l’onda anarchica violenta, con azioni dimostrative e guerriglie, si era risollevata con il sostegno a Cospito che, dal 20 ottobre del 2022 al 19 aprile del 2023, per 182 giorni, ha fatto uno sciopero della fame per protestare contro il regime detentivo di carcere duro a cui è stato sottoposto. Lo scorso giugno, è stato condannato a 23 anni di reclusione per i due ordigni piazzati, nel 2006, davanti alla caserma Allievi Carabinieri di Fossano. Per lui la Procura aveva chiesto l’ergastolo e la protesta per sostenerlo è andata avanti per mesi, con anarchici arrivati a Torino - dove si teneva il processo - da tutta l’Italia: scritte sui muri, slogan che esaltavano attentati e gambizzazioni, cortei, minacce, tensioni. Vicende per le quali la Procura ha chiuso le indagini a carico di 36 attivisti per istigazione a delinquere, imbrattamento, lesioni, resistenza, turbamento delle funzioni religiose. Nel corso degli stessi mesi si erano susseguite manifestazioni anche a Roma e a Milano.