«Nascosti nella spelonca sotto i rami
di ginepro per evitare i rastrellamenti»

Mercoledì 3 Settembre 2014 di Francesca Donazzan
«Nascosti nella spelonca sotto i rami di ginepro per evitare i rastrellamenti»
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VICENZA - Sono passati settant'anni, e le famiglie Moda e Moretti di Pove tengono più che mai vivo il ricordo di come i loro cari siano riusciti a scampare al terribile rastrellamento del Monte Grappa del 26 settembre 1944.



Nei pressi del capitello votivo a Sant'Antonio, alle pendici del Monte Asolone, le due famiglie si sono infatti ritrovate per commemorare gli eventi che hanno visto i loro predecessori come protagonisti. Nascondendosi dentro ad una spelonca camuffata con rami di ginepro selvatico senza poter né accendere un fuoco né far rumore, infatti, una mezza dozzina di giovani riuscirono a non farsi scoprire e così a sopravvivere al rastrellamento che falcidiò centinaia di partigiani.









Ultimo aggiornamento: 15:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA