L'opera di un artista vicentino
sul calcio spopola in Brasile

Domenica 1 Febbraio 2015 di Davide Golin
Il poster commemorativo dell'amichevole Corinthians-Corinthians Casuals, l'autore è il vicentino Osvaldo Casanova

Primi del Novecento: tra le più forti squadre di calcio inglesi dell'epoca c'erano i Corinthians di Londra, che cocciutamente fedeli allo spirito dilettantistico non partecipavano alla Football League dei professionisti e relativi lauti guadagni. In compenso, da bravi "maestri del calcio", i Corinthians volevano insegnare football al mondo. Nel 1910 erano in tour in Brasile e dopo una loro esibizione a San Paolo un gruppo di ferrovieri locali decise di fondare un proprio club e di chiamarlo Corinthians, adottando anche il colore bianco delle maglie.

Centocinque anni dopo, l'amarcord: i Corinthians brasileiros, divenuti nel frattempo dei giganti del calcio mondiale e con una storia tutta da riscoprire tra sport e politica (la celebre "democrazia corinthiana"), hanno ospitato recentemente per una amichevole nel loro Itaquerao World Cup Stadium i loro antichi maestri inglesi, che di questi tempi vivacchiano in un campionato di semiprofessionisti. A commemorare l'evento, un poster disegnato da un artista vicentino conosciuto a livello internazionale: Osvaldo "Oz" Casanova, 41 anni.

Casanova, ci parli di lei, del suo lavoro di illustratore.

«Vengo da studi classici e da una formazione pubblicitaria, ho studiato e lavorato a Milano in agenzie importanti come art director e me ne sono tornato a casa perché mi sento fortemente veneto e vicentino ed è qui che volevo stare anche per riprendere a disegnare. Grazie alla visibilità dei social network ho potuto mostrare le mie cose a molta gente e collaborare con disegnatori e clienti in varie parti del mondo; per ora piccole cose ma mi sento sempre in evoluzione anche se ho passato i quarant'anni. Finora disegnare per Adidas durante i Mondiali è stata la soddisfazione più grande e ci sono un paio di altre belle cose in cantiere. Vicenza poi sta diventando una città importante per l'illustrazione con la mostra Illustri, il BUM, quindi la scelta di tornare si sta rivelando vincente anche dal punto di vista lavorativo».

Come è nata l'idea di questo poster commemorativo?

«Nasce tutto da un progetto personale di un po' di tempo fa, “Great Moments in Football History”, una serie di poster che raccontavano storie di calcio. Questo progetto ha avuto un discreto successo in Brasile, con diverse citazioni su blog e testate giornalistiche, sportive e non. Una di queste è apparsa su MeuTimao, il più importante sito sul Corinthians, il punto di riferimento di tutti i suoi tifosi, con circa 3 milioni di followers e in questa occasione ho conosciuto Danilo, il responsabile, che mi ha raccontato la meravigliosa storia della Democracia Corinthiana. È stato lui a suggerire il mio nome a Jay e Chris del Corinthian-Casuals FC, che mi hanno contattato. Sulle prime pensavo a una bufala, poi ho approfondito la storia di questo piccolo club inglese e ne sono rimasto affascinato (consiglio a tutti di cercarla, ne vale la pena). Insomma, ogni volta che arrivo a contatto col Corinthians, scopro storie fantastiche».

A cosa si è ispirato per il poster?

«Trovo straordinario il legame così forte che c'è tra queste due squadre, un colosso mondiale e un minuscolo club inglese che ne è stato ispirazione più di cent'anni fa. E la cosa sorprendente è che questo legame è sentito quasi più dai brasiliani che dagli inglesi! Quindi nella mia illustrazione ho immaginato non solo un incontro tra le due squadre ma anche e soprattutto un incontro tra due delle patrie dl calcio, due filosofie diverse, quella europea e quella sudamericana».

Come descrive il suo stile?

«Non lo saprei definire, ho lavorato per trovare il tipo di segno che mi venisse il più naturale possibile. Qualcuno ci ha trovato addirittura rimandi fauve, io ci vedo più il mio background culturale che è pop e non solo in senso artistico».

E per la cronaca, l'amichevole alla fine come è finita?

«Mi sembra 3-0 per il Corinthians paulista, ma a vedere le immagini di una festa enorme che è durata una settimana, ho l'impressione che il risultato finale sia stato solo un dettaglio».

Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 13:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA