VICENZA - Dal parco dell'ex Dal Molin a quello del Museo del Risorgimento e della Resistenza, passando per i depositi di Amcps. "Old lady" ha traslocato. Il 2 aprile l'ordigno bellico da 1.800 chili fatto brillare il 25 aprile 2014, ha lasciato i magazzini dell'ex municipalizzata, dove si trovava da quasi un anno, ed è stato trasportato nei pressi di Villa Guiccioli di Monte Berico.
In attesa che, nell'ex aeroporto berico, venga inaugurato il Museo dell'aria al quale la bomba è destinata - non prima di un anno a causa della bonifica bellica - la "vecchia signora" è stata trasferita nel piazzale di ingresso del Museo per essere guardata e fotografata. In occasione del Centenario della Grande Guerra - in città e provincia sono previsti diversi eventi per celebrare l'anniversario - vicentini e turisti avranno la possibilità di vedere uno dei simboli della seconda guerra mondiale, di fabbricazione inglese, il cui disinnesco comportò l'evacuazione di quasi trentamila persone in un raggio di 2,5 chilometri.
Ad occuparsene furono gli specialisti del secondo reggimento Genio guastatori di Trento. Il tutto per una spesa di 1,4 milioni di euro, stanziati dal governo e prelevati dal fondo per le emergenze nazionali.
Nel frattempo la città si prepara a un altro "bomba day", anche se di minore entità rispetto a quello dell'anno scorso. Il 28 aprile a scendere in campo sarà ancora una volta il Genio guastatori di Trento, il quale provvederà a disinnescare l'ordigno da 250 libbre rinvenuto sempre all'ex Dal Molin. Verranno allontanate, per circa mezz'ora, 25 persone che risiedono in un raggio d'azione di 200 metri e in particolare in viale Sant'Antonino. Le strade limitrofe verranno chiuse per motivi di sicurezza per una trentina di minuti nella fascia oraria compresa tra le 9 e le 11.
"Old lady" è stata formalmente consegnata al Comune il 29 marzo in Fiera a Vicenza al termine della cerimonia di proclamazione dei maestri artigiani, con cui Confartigianato ha premiato con il titolo di artigiano ad honorem il generale comandante delle Truppe alpine Federico Bonato.
