VICENZA – Una svolta nel giallo del duplice omicidio dei coniugi Fioretto avvenuto 24 anni fa a Vicenza. Gli esperti della polizia del gruppo “Cold case” di Roma hanno trovato tracce di dna nel guanto rinvenuto in contrà Torretti dove il 25 febbraio del 1991 furono ammazzati a colpi di pistola l’avvocato Pierangelo Fioretti e la moglie Mafalda Begnozzi.
Allora dna era una parola semisconosciuta, non però oggi che la tecnologia ha fatto passi da gigante. Risale a tre anni fa la riapertura del caso: il guanto, conservato negli archivi del tribunale, è stato spedito agli specialisti di Roma ed ora gli investigatori hanno in mano il profilo genetico, seppur parziale, di uno dei due assassini.
La prima comparazione del dna è stato con quello che è stato il maggior sospettato, Massimiliano Romano, deceduto in un conflitto a fuoco con i carabinieri, ma l’esito è stato negativo: il guanto non lo aveva indossato lui. Le indagini per arrivare alla soluzione di un delitto che aveva sconvolto l’opinione pubblica vicentina per la sua efferatezza proseguono.
Ultimo aggiornamento: 12:09
Allora dna era una parola semisconosciuta, non però oggi che la tecnologia ha fatto passi da gigante. Risale a tre anni fa la riapertura del caso: il guanto, conservato negli archivi del tribunale, è stato spedito agli specialisti di Roma ed ora gli investigatori hanno in mano il profilo genetico, seppur parziale, di uno dei due assassini.
La prima comparazione del dna è stato con quello che è stato il maggior sospettato, Massimiliano Romano, deceduto in un conflitto a fuoco con i carabinieri, ma l’esito è stato negativo: il guanto non lo aveva indossato lui. Le indagini per arrivare alla soluzione di un delitto che aveva sconvolto l’opinione pubblica vicentina per la sua efferatezza proseguono.