Segretario comunale contro sindaco:
«Lo querelo e denuncio per mobbing»

Venerdì 13 Febbraio 2015 di Claudio Strati
Tezze suk Brenta, braccio di ferro tra il sindaco leghista Lago e il segretario Zanon
TEZZE SUL BRENTA – La tensione tra il sindaco Valerio Lago e il segretario comunale Giuseppe Zanon finisce per le vie giudiziarie. Querele all'orizzonte, e anche per mobbing.



Giorni fa l'episodio culminato con la pressante richiesta di documenti da parte del primo cittadino, e il malore che ha colpito Zanon, poi ricoverato all'ospedale.



Si è saputo che, tra gli altri motivi di discussione, ci sarebbe anche la figura del dirigente dell'urbanistica Nichele, tra l'altro nel mirino delle minoranze per un doppio incarico professionale e lavorativo che, sostengono loro, non potrebbe sussistere.



Giuseppe Zanon è piuttosto abbottonato, ma qualcosa riusciamo a farci spiegare sul clima di tensione che lo circonda.



"In sostanza - spiega il segreterio comunale, che opera in convenzione anche a Rossano Veneto, Lusiana e Conco - settimane fa io ho avviato un procedimento disciplinare verso un funzionario che ritardava nel dare le carte e le documentazioni richieste dai consiglieri comunali nell'esercizio della loro funzione. Ho dovuto fare un richiamo scritto, dicendogli di attenersi alla mia direttiva di novembre scorso".



Una direttiva che sosteneva che cosa?



"Che serve leale collaborazione verso i consiglieri e che quando qualcuno di loro chiede dei documenti, se sono richieste semplici e basta fare qualche fotocopia, bisogna darli subito. Senza lungaggini pretestuose. Oppure dopo domanda scritta, per cose più complesse, nei 10 o 20 giorni: spesso invece si finiva fuori termine. In sostanza una direttiva molto chiara, per far funzionare al meglio il lavoro dei consiglieri".



Ci sono stati episodi specifici?



"Ad esempio su documenti chiesti dalla consigliera Innocentin sul caso Pigalle. Da notare che lei è la presidente della commisisone speciale sulla vicenda. C'erano stati dei ritardi e ho fatto sapere che bisognava consegnarle subito quelle carte. Poi il sindaco mi ha detto che io lavoro per le minoranze. Figuriamoci. Io faccio il segretario comunale, applico leggi e regolamenti. Lago tempo fa è venuto da me per dirmi che il rapporto di fiducia era venuto meno, e che mi dimettessi. Gli ho risposto che era lui a dover scindere il rapporto, uscendo dalla convenzione".



Poi l'ultimo atto.



"Sì, il blitz nel mio ufficio. Voleva, insieme con altri, a tutti i costi la documentazione della pratica disciplinare, ma la avevo solo in originale. Sono andato verso la stanza della fotocopiatrice, prima però ho chiamato un collega come testimone. Ho avvertito pressioni grosse e inusuali su di me, ho chiamato i carabinieri, poi ho visto tutto nero e sono anche scivolato a terra. Un picco di pressione. Quindi sono finito all'ospedale".



E quei documenti dove sono andati a finire?



"So che li hanno portati via i carabinieri, originali e copie. Mi auguro che sia così".



E adesso?



"Col mio legale farò querela al sindaco. Procedero' pure per mobbing".



E il segretario comunale non aggiunge altro.
Ultimo aggiornamento: 15:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA