Espropri Spv, tregua armata: Matilde
e Vernizzi si parlano (ma non di soldi)
Il giallo: "allargate" le aree picchettate

Mercoledì 8 Luglio 2015 di Maria Elena Mancuso
Aggiornamento Pedemontana. Secondo incontro Cortese-Vernizzi
PIANEZZE - Si è tenuto ieri, negli uffici di Veneto Strade a Mestre, il secondo incontro tra Matilde Cortese, espropriata e portavoce Covepa, e il commissario straordinario per la Superstrada Pedemontana Veneta, Silvano Vernizzi.



Al tavolo delle trattative anche il sindaco di Pianezze Luca Vendramin, chiamato in causa dalla stessa Matilde per via di alcune questioni riguardanti la viabilità sul territorio comunale. Nulla di definitivo neanche stavolta, comunque. Altre richieste, confronti e discussioni che riguardano sì l’esproprio, ma solo nei suoi aspetti accessori, senza che si sia ancora trattata la questione più scottante, ossia quella del risarcimento economico.



“Si tratta di una tregua armata - dice Matilde -. Ma la cosa importante è aver trovato il modo di riaprire le trattative e avviare nuovamente un dialogo. Da quando si è inserito nel dibattito il commissario Vernizzi le cose sembrano scorrere meglio e la possibilità di avere un confronto anche con l’amministrazione comunale è una gran cosa. Diciamo che considero già una vittoria riuscire a farmi ascoltare”.



"No schei? No campi!". Il sit in di Cassola





Le richieste di Matilde riguardano infatti anche la viabilità e quindi, direttamente l’amministrazione comunale.



“Siamo disposti a discutere la questione e faremo quanto ci è possibile per appianare le cose”, conferma Vendramin. “Purtroppo però, non è una cosa semplice né tantomeno immediata, perché si dovrebbero modificare dei progetti esecutivi già approvati in consiglio comunale dalla precedente amministrazione. Modifiche che andrebbero a intaccare la zona industriale del paese, modificandone non solo la viabilità, ma anche degli aspetti urbanistici. Quindi cambiamenti rilevanti che vanno discussi e valutati innanzitutto dal punto di vista tecnico. Dopo le valutazioni del caso dovremo riportare la discussione in consiglio comunale e mettere ai voti la cosa. Ho chiesto che ci sia concesso il tempo necessario, ma la disponibilità è totale”.



Chiariti volontà di confronto e aspetti tecnici, resta comunque ancora da chiarire la reale situazione economica della Sis, l’azienda concessionaria che si occupa materialmente dei lavori, e, con essa, qualità, modalità e tempistiche dei pagamenti.



Se, infatti, sembrerebbe ancora mancare la copertura bancaria per la realizzazione dei lavori, cominciano a farsi strada anche voci relative alla possibilità di pagare gli espropri tramite “project bond”. Non moneta sonante, quindi, ma obbligazioni il cui rimborso dipenderebbe sempre dall’andamento del progetto da realizzare e dai mercati, con i loro flussi economici e finanziari.



Nell’attesa di conferme o smentite in merito a questa novità, si aspetta comunque ancora la sentenza del Tar in merito all’urgenza dell’opera che potrebbe ulteriormente modificare le carte in tavola. Intanto tengono banco le accuse sentite durante il sit in di protesta della settimana scorsa a Cassola, convocato dai comitati di fronte alla sede di Spv srl e Sis spa per sostenere la causa degli espropriandi ai quali non arrivano i soldi. "In molti casi - è stato detto, come si vede nel video del Gazzettino - i picchettaggi dei terreni non rispettano i limiti definiti nei pre accordi o negli accordi, ma riguardano aree più vaste". Una misteriosa stranezza su cui cercheremo di fare luce.
Ultimo aggiornamento: 16:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA