Imu, seconda rata verso riduzione. Tagli alla spesa, enti locali nel mirino

Sabato 5 Ottobre 2013 di Luca Cifoni
Imu, seconda rata verso riduzione. Tagli alla spesa, enti locali nel mirino
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Una spending review a tutto campo, non pi limitata agli acquisti dei ministeri, ma estesa a 360 gradi su tutte le spese dello Stato centrale e degli enti locali, comprese le societ partecipate. E poteri robusti per il commissario che dovrà coordinare questo lavoro, Carlo Cottarelli, che dal 23 ottobre assumerà ufficialmente l’incarico dopo aver lasciato il suo ruolo di direttore del Dipartimento di finanza pubblica. Così il governo spera di ricavare una parte consistente delle risorse finanziarie necessarie per la legge di stabilità in preparazione. Il lavoro di Cottarelli inizierà dopo l’approvazione del provvedimento, nel quale comunque dovrebbe essere inclusa una quantificazione dei risparmi attesi.



Del resto lo stesso neocommissario ha dichiarato ieri, commentando il decreto di nomina, che «occorrerà del tempo per raggiungere gli obiettivi ma è importante procedere rapidamente sulla strada già avviata e ottenere risultati visibili fin dall’inizio». Mentre il ministro Saccomanni ha detto che una revisione complessiva della spesa è «l’unico sistema per modernizzare davvero il Paese e liberare stabilmente risorse da destinare alla riduzione del carico fiscale e agli investimenti». Cottarelli oltre a utilizzare per ispezioni e verifiche le strutture della Funzione pubblica e della Ragioneria generale dello Stato, e a chiedere la collaborazione della Guardia di Finanza, avrà la possibilità di accedere a tutte le banche dati pubbliche. Il suo incarico durerà tre anni. L’estensione dell’ambito di intervento comprende ad esempio i trasferimenti alle imprese e il ridimensionamento di strutture; almeno sulla carta ci sono le premesse di un’azione più incisiva, che cada a toccare non solo i costi delle forniture ma i meccanismi di funzionamento della spesa, con il criterio dei costi e fabbisogni standard.



LA MANOVRA PER IL 2013

Questi risparmi, insieme a quelli derivati dalla revisione delle agevolazioni fiscali e dalle dismissioni immobiliari, serviranno innanzitutto a finanziare la riduzione delle tasse sul lavoro; il cuneo fiscale, ossia imposte e contributi sulla busta paga ,incide per il 46 per cento del costo del lavoro complessivo: per ridurlo a beneficio di imprese e dipendenti il governo potrebbe impegnare fino a 5 miliardi. Altri capitoli consistenti sono quello degli enti locali (con la nuova service tax affidata ai Comuni e l’allentamento del patto di stabilità interno) e la rimodulazione dell’Iva. Il totale dell’intervento potrebbe superare i 10 miliardi.



Intanto per quest’anno vanno recuperati circa 4,5 miliardi, tra correzione del deficit, seconda rata Imu e altre voci. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato solo il rifinanziamento delle missioni di pace all’estero. L’approvazione del decreto sui conti potrebbe avvenire la prossima settimana oppure anche in contemporanea con la legge di stabilità: è ancora oggetto di verifica il gettito dell’operazione straordinaria di cessione degli immobili pubblici. Dopo toccherà all’Imu. Un emendamento presentato dal Pd al precedente decreto in materia prevede il pagamento per le case con rendita superiore a 750 euro: la soluzione finale non sarà quella ma l’idea di chiedere qualcosa agli immobili di maggior pregio sta prendendo quota.
Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 11:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA