Due sacerdoti vicentini e una suora
rapiti da terroristi in Camerun

Sabato 5 Aprile 2014
Don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri nella missione a Maroua
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VICENZA - Due sacerdoti vicentini, Gianantonio Allegri di Thiene e Giampaolo Marta di Schio, e una suora canadese di 80 anni, sono stati rapiti da uomini armati nella notte tra venerdì e sabato, nella diocesi di Maroua, nel nord del Camerun, a pochi chilometri dalla frontiera con la Nigeria e il Ciad.



IL SEQUESTRO - Secondo fonti della diocesi di Vicenza, di cui Allegri e Marta fanno parte, due gruppi di uomini armati a bordo di auto hanno fatto irruzione intorno alle due di notte nelle case dei sacerdoti e delle suore, hanno messo a soqquadro tutto e portato via i tre religiosi.

Non si esclude che i sequestratori siano terroristi islamici di Boko Haram, attivi nel nord della Nigeria, che hanno sconfinato in Camerun. Marta è nel paese africano da oltre 6 anni, Allegri era arrivato lì da un anno, ma in passato aveva vissuto in Camerun per circa 10 anni.

L'unità di crisi della Farnesina si è messa immediatamente in moto, in coordinamento con l'ambasciata d'Italia a Yaoundé. Il ministro degli Esteri Federica Mogherini, sta «seguendo personalmente la vicenda» alla quale, attraverso l'unità di crisi, dedichiamo la massima attenzione", ma «con il massimo riserbo» per non mettere a rischio il lavoro di queste ore.



LE SUORE DI BASSANO - Secondo una delle suore della Divina Volontà di Bassano del Grappa, che operano in Africa in stretto contatto con i preti vicentini, «pare che la polizia locale nei giorni scorsi abbia trovato un arsenale d'armi e che i ribelli abbiano detto 've la facciamo pagare'. Da quanto sappiamo proprio oggi era previsto un incontro tra i sacerdoti per capire come proteggersi, ma stanotte è avvenuto quanto è avvenuto. Siamo sconvolte».



STANNO BENE - «Don Marta e don Allegri sono stati portati via assieme alla suora da persone armate e non incappucciate. A quanto ci hanno detto dei testimoni stanotte nessuno è ferito. Stanno bene». A riferirlo sono don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi, gli altri due sacerdoti vicentini presenti nella diocesi di Moroua, in Camerun, e raggiunti telefonicamente. «Ci hanno detto - aggiungono Bolzon e Rossi - che il gruppo armato ha portato via solo i bianchi. Le suore camerunensi che erano lì le hanno lasciate stare».



IL SINDACO - Grande la preoccupazione, a Vicenza e in tutta Italia. Il sindaco di Vicenza, Achille Variati ha detto: «Non li conoscevo personalmente ma in città stiamo vivendo apprensione e solidarietà verso la Diocesi». Vicenza, ricorda il sindaco, è una terra «che vede da sempre religiosi e laici molto impegnati nella solidarietà internazionale, in particolare in Africa».



L'INTERVISTA - Che la situazione nel nord del Camerun fosse tesa e sempre più difficile lo aveva spiegato lo stesso Allegri in una recente intervista, ricordando che nonostante la diffusione del cristianesimo «c'è ancora una forte presenza di religioni intrise di culti africani, molti i musulmani».

A Chiesa Viva, il sacerdote spiegava che il processo di evangelizzazione «si sta ulteriormente spingendo verso le montagne, tra le popolazioni Mofu, dove il culto è animista: un bel traguardo in quei luoghi così legati alla tradizione. La chiesa locale punta sul binomio 'Vangelo e sviluppo' ed in tal senso noi ci stiamo muovendo, senza forzature e con rispetto, promuovendo il ruolo dei laici e del clero locale».




IL VESCOVO - Il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, molto turbato e affranto da questo rapimento, aveva compiuto nel gennaio scorso una visita nella diocesi di Maroua, nel nord del Camerun.

Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri (la sua ultima lettera dalle missioni) guidavano una delle due parrocchie della diocesi. Monsignor Pizziol aveva incontrato all'epoca i quattro sacerdoti italiani che operano nella diocesi camerunense.
Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 17:06