Quei telecronisti della Rai per i quali
la Russia è ancora Unione Sovietica

Lunedì 18 Giugno 2012 di Edoardo Pittalis
Un tifoso greco festeggia il passaggio del turno
Lo spread del pallone pi democratico di quello della Borsa. E pi pazzo. Pu capitare che nei quarti di finale di questi Europei si incontrino a eliminazione diretta la Germania e la Grecia, la nazione pi ricca e quella pi povera dell’Euro, quella che detta le regole e l’altra che stringe la cinghia. A differenza dell’economia, dove la differenza tra titoli di stato provoca sconquassi, nel calcio può anche accadere che i più poveri vincano senza causare fallimenti.



Veniamo all’Italia: contro l’Irlanda del Trap deve vincere bene e con tanti gol per passare il turno, per arrivare dove i greci sono già. Sono stati i giorni del “biscotto”; talmente abituati alla cultura del sospetto, non ci sfiora l’idea che si può anche giocare rispettando le regole. Il calcio italiano intriso di scandali e scommesse, non ha fiducia nella cosa che dovrebbe essere più semplice su un campo di gioco: la vittoria del più forte. Se si aveva tanta paura del “biscotto”, era meglio battere la Croazia, cosa non soltanto impossibile ma a tratti parsa addirittura facile. Tra l’altro, la Nazionale rischia di perdere 13 milioni di euro: come minimo, se uscissero di scena, gli azzurri dovrebbero rimborsare di tasca propria anche le spese della trasferta.



Oggi davanti alla tv ci saranno più di 14 milioni di italiani, c’è sempre qualcosa attorno alla quale compattare l’unità. Speriamo che la Rai faccia meglio rispetto ai giorni scorsi. Sabato, per esempio, allo stadio e in studio tutti erano sicurissimi della vittoria della Russia e naturalmente è passata la Grecia. Con qualche confusione storica dei telecronisti: i calciatori russi sono stati definiti sovietici. Ma da quanti anni l’Unione Sovietica non c’è più? Meglio affidarci alle leggende irlandesi, ci sarà pure un Elfo che tifi per gli azzurri.
Ultimo aggiornamento: 22:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA