La protesta dei pescatori di Pila:
arriva la Tares anche sulle "cavane"

Lunedì 3 Marzo 2014 di Anna Nani
La protesta dei pescatori di Pila: arriva la Tares anche sulle "cavane"
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PORTO TOLLE - Scende una nuova spada di Damocle sul comparto pesca di Porto Tolle, già pesantemente in crisi, che si è visto recapitare come una bomba a mano la cartella Tares sulle "cavane". Per fare un esempio, un pescatore con una cavana a Pila ha ricevuto un bollettino secondo cui dovrà pagare 311,97 euro di Tares (asporto rifiuti), considerato che queste strutture non sono altro che un ricovero coperto per imbarcazioni, sembrerebbe eccessivo richiedere il pagamento della tassa sui rifiuti.



Il presidente della cooperativa Pescatori Pila, Virginio Tugnolo, si fa portavoce delle istanze dei pescatori: «Per realizzare le cavane lungo il Po di Pila e i pontili attrezzati in laguna Barbamarco la cooperativa ha pagato al Comune gli oneri di urbanizzazione. Le strade di accesso a queste strutture si trovano sulla sommità arginale, non sono nè illuminate nè attrezzate di cassonetti, inoltre all'interno delle cavane non viene sviluppata nessuna attività lavorativa, non sono considerate accessorie alle abitazioni in quanto bene non censito e all’interno dell'area demaniale».



Quindi perchè questo ulteriore salasso per le tasche dei pescatori, considerato che nel comune di Rosolina questa tariffa non viene pagata e non viene esercitata attività produttiva nelle cavane di Pila, a differenza di quelle nella Sacca a Scardovari? I pescatori affranti e amareggiati per questa batosta inaspettata, affermano rivolti verso l'amministrazione di Porto Tolle: «Alla faccia di quelli che vogliono aiutare i pescatori. Quali sono i parametri utilizzati per il calcolo, visto che il riferimento e la superficie catastale e questi sono beni non censibili?».
Ultimo aggiornamento: 13:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA