Alina, suicida in commissariato:
Stato offre alla famiglia 150mila euro

Martedì 29 Settembre 2015 di Elisabetta Batic
Alina, suicida in commissariato: Stato offre alla famiglia 150mila euro
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TRIESTE - Il Ministero dell'interno ha offerto ai famigliari di Alina Bonar Diaciuk 150mila euro. La giovane 32enne di nazionalità ucraina si tolse la vita, impiccandosi con la stringa del cappuccio della felpa che indossava, in una sala di controllo del commissariato di Villa Opicina il 14 aprile 2012 mentre era in attesa di espulsione.



La proposta di transazione, che molto probabilmente andrà a buon fine, è stata presentata questa mattina dall'avvocato del ministero Marco Meloni al legale della madre e della sorella di Alina. I famigliari avevano chiesto alla Stato 500mila euro.



L'eventuale accettazione da parte dei famigliari non ha alcuna incidenza sul processo penale che riguarda l'allora responsabile dell'Ufficio immigrazione della Questura Carlo Baffi (a cui viene contestato il reato di sequestro di persona aggravato) e tre agenti ma eviterebbe che la parte offesa si costituisca parte civile. L'udienza è stata rinviata al 16 gennaio.



Davanti al Gip del Tribunale, stamattina, si sono presentati anche cinque cittadini senegalesi che avrebbero subito lo stesso trattamento di Alina al Commissariato di Opicina. Se verrà accertata la detenzione illegale potrebbero aprirsi, a catena, ulteriori richieste analoghe

. Sono 150 complessivamente le persone che sostengono di essere state trattenute nel commissariato per più giorni in attesa della procedura di espulsione.



Ultimo aggiornamento: 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA