Per l'impianto di cremazione a Molina
si farà un referendum tra i residenti

Mercoledì 25 Febbraio 2015 di Vittorino Bernardi
Forno per la cremazione
MALO – Sarà un referendum tra la popolazione della frazione di Molina a decidere la realizzazione o meno di un impianto per la cremazione delle salme. Sarebbe il secondo in provincia dopo quello di Vicenza e servirebbe un‘area vasta da Valdagno a Bassano del Grappa, passando per Schio e Thiene.



La consultazione popolare altro non è che il frutto delle proteste di parte della popolazione di Molina, contraria alla realizzazione dell’impianto previsto nei pressi del cimitero, vicino alla scuola elementare e dell’infanzia e a pochi metri da una serie di abitazioni. L’impianto che ha ottenuto l’approvazione della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 4 è nato dall’idea di un’associazione temporanea di imprese, su un progetto presentato al Comune ed esaminato da prassi di legge. L’investimento vale 2 milioni e 800mila euro per un’opera da realizzare con la formula del project financing.



Il progetto per la cremazione pronto a partire per l’iter di legge è per il momento stoppato dal "no" di parte di residenti a Molina che si sono costituiti nel comitato “No all’impianto di cremazione”.



Un gruppo che si è fatto sentire nella sala parrocchiale nel corso della serata di presentazione del progetto da parte dell’amministrazione comunale del sindaco Antonio Antoniazzi. In un clima “caldo” i tecnici della ditta costruttrice non sono riusciti a concludere la relazione sul progetto e sulle emissioni inquinanti per le contestazioni di più persone timorose per l’inquinamento atmosferico che potrebbe generare. La giunta comunale, registrato il dissenso all’impianto, è al lavoro per trovare una soluzione condivisa, come quella di un referendum.

Ultimo aggiornamento: 11:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA