A31, il giallo del faldone: scomparso
ad aprile, è ricomparso su una sedia

Mercoledì 1 Luglio 2015 di Vittorino Bernardi
Il municipio di Cogollo
COGOLLO DEL CENGIO – Come in un ironico racconto di Boccaccio è comparso d’incanto all’interno degli uffici del municipio il faldone che contiene tutti i documenti sull’autostrada A31, stilati dal 2012, che era stato rubato a fine aprile, poco prima delle elezioni per la nomina del nuovo sindaco Piergildo Capovilla, che ha reso pubblico il furto la scorsa settimana.



Estremamente voluminoso e considerevolmente pesante, l’incartamento è stato ritrovato da una dipendente comunale attorno alle 8.20 di martedì 30 giugno, appoggiato in bella vista su una sedia. È giallo sulla scomparsa con repentino ritrovamento del faldone.



Durante la prima riunione di giunta l’amministrazione del sindaco Capovilla aveva disposto una immediata opera di ricostruzione dell’incartamento. Che sarà comunque fatta, nonostante il ritrovamento, perché il sindaco intende capire se e quali documenti risultano mancanti. Ciò dovrebbe sciogliere i dubbi sui motivi della sottrazione del faldone.



Dalle dichiarazioni fatte dal responsabile che lo aveva in custodia, emerge che in esso era contenuto il ricorso al Tar e i vari documenti relativi al procedimento, e ciò rende la ricostruzione più complicata. Che di furto si sia trattato a fine aprile è certo, come da denuncia presentata ai carabinieri di Piovene Rocchette il 12 maggio dal responsabile del faldone.



Una denuncia che ha fatto scattare mille dubbi all’amministrazione comunale eletta il 31 maggio, che si pone tre domande: per quale motivo è stato sottratto? Perché di questo furto (con relativa denuncia) non è stata data notizia né prima delle elezioni, né dopo l’insediamento della nuova amministrazione da parte della precedente di Riccardo Calgaro? Perché, anziché ricostruire il faldone, si è preferito presentare una denuncia di furto e non di smarrimento ai Carabinieri?



Sulla questione è preoccupato il sindaco Piergildo Capovilla. «L’ipotesi che qualcuno si sia portato a casa il faldone per avere qualcosa da leggere è ridicola, oltre che offensiva per l’intelligenza dei cittadini. Non capisco con che coraggio si possa avanzare una giustificazione simile. Se qualcuno pensa che sia normale che incartamenti pubblici della massima importanza spariscano e ricompaiano in questa maniera, significa che ha una idea distorta di come si gestisce il bene pubblico. La costruzione di un’autostrada nella nostra vallata è un evento di portata storica, quindi non va trattata con tale superficialità. Non ho notizia che qualcosa del genere sia capitata prima a Cogollo. Avevo avvisato tutti prima delle elezioni: questo è il gioco delle 3 carte e non bisogna farsi distrarre. Per me la domanda rimane sempre la stessa: perché il faldone è sparito?».



L’amministrazione comunale rimarca che al momento non ha mai, in nessuna circostanza, accusato qualcuno. Al contrario da un lato si affida alle forze dell’ordine per le necessarie indagini, dall’altro ha messo in atto tutte le azioni necessarie e opportune. Il sindaco Capovilla si toglie pure un sassolino dalla scarpa: «Faccio presente a chi consiglia di andarci cauto prima di parlare di ladri che nel corso della stessa dichiarazione la stessa persona sostiene di avere chiesto lui stesso al responsabile dell’Ufficio di fare denuncia ai carabinieri si contraddice da solo».



Il giallo continua, ora l’amministrazione comunale deve capire se dal ricomparso faldone sono stati sottratti dei documenti.
Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA