Pomodori biologici col valore aggiunto
sono coltivati da dieci detenuti

Giovedì 10 Settembre 2015 di Roberto Cervellin
L'assessore Isabella Sala nell'orto biologico coltivato dai detenuti della casa circondariale di San Pio X

VICENZA - I detenuti a scuola di agricoltura biologica. Dalla casa circondariale di Vicenza all'orto per imparare a coltivare piante e ortaggi.

Si chiama "Aromaticum" il corso di formazione che, per oltre 4 mesi, ha visto l'impiego di dieci detenuti del carcere di San Pio X. Un progetto di recupero coordinato da Ufficio di esecuzione penale esterna, Engim, Forum agricoltura sociale e Comune che, l'11 settembre alle 19, si conclude con una festa in strada della Paglia 135, cioè nel luogo in cui si è svolto il corso di 250 ore, curato dall'associazione "Nova terra-progetto Jonathan".

L'iniziativa, rivolta a persone soggette ai provvedimenti dell'autorità giudiziaria, aveva una parte teorica e una pratica. Quest'ultima ha beneficiato della collaborazione delle suore della Divina volontà, le quali hanno messo gratuitamente a disposizione 700 metri quadrati di terreno. Obiettivo: fornire competenze professionali per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro. "E' dimostrato - spiega l'assessore alla comunità e alla famiglia Isabella Sala - che l'apprendimento di un mestiere riduce il rischio di recidive".

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 07:32