Raoul Bova e la lite in strada con un avvocato per difendere Rocio: «Non ha chiesto neanche scusa». Il penalista replica: «Ha preso a calci la mia auto»

Domenica 3 Dicembre 2023 di Luca Uccello
Raoul Bova e la lite in strada con un avvocato per difendere Rocio: «Non ha chiesto neanche scusa». Il penalista replica: «Ha preso a calci la mia auto»

Questa volta non è la scena di un film. Nemmeno di una fiction. Raoul Bova è accusato per davvero di violenza privata, lesioni e minacce nei confronti dell'avvocato penalista Matteo Cartolano, del Foro di Roma. Una lite stradale degenerata avventuna a fine aprile del 2019. Secondo l’accusa, l’attore avrebbe aggredito non solo verbalmente il legale, che parcheggiando aveva fatto cadere la compagna, Rocío Munoz Morales.

Ad avere la peggio però sarebbe stato proprio Cartolano che davanti ai giudici ha esibito un referto dell’ospedale San Giovanni con prognosi di cinque giorni. Niente di grave, ci mancherebbe.

Venerdì mattina, scrive il Corriere della Sera, c’è stata l’udienza davanti al giudice monocratico Valerio De Gioia, che ha invitato le parti a trovare un accordo in vista del 16 aprile 2024, quando si rivedranno tutti in Tribunale. Sarà possibile? Al quotidiano di Via Solferino l'attore risponde: «Tutto è possibile».

Cosa è successo

«Ma per quanto riguarda me e la mia compagna sarebbe potuta finire all’istante nel 2019, quando è successo il fatto: bastava un semplice “scusa” o l’ammissione di aver fatto una cosa non bella nei confronti di una donna, dopo averne provocato la caduta. Eppure anche in Tribunale, alla domanda dell’avvocato se fosse disposto a chiedere scusa, Cartolano ha detto di no e questo mi sembra grave, in tempi nei quali la violenza contro le donne è diventata un’emergenza».

La replica dell'avvocato

Versione che, sempre al Corsera, Matteo Cartolano respinge: «La versione di Bova è figlia della sua notorietà: l’unica insistenza che ha avuto è stata nel prendere a calci e pugni la mia vettura e successivamente nel minacciarmi, pur non avendo visto nulla». Bova poi prosegue: «La prognosi per la spalla è assurda: se avessi voluto dargli un cazzotto, e non avrei mai reagito a una violenza con un’altra violenza, glielo avrei tirato in faccia, non sulla spalla. Ma vorrei chiarire che avrei fatto la stessa cosa se a cascare con il sedere per terra fosse stata un’altra donna e non Rocío, perché tutti siamo chiamati a intervenire di fronte a un’ingiustizia. È quello che insegno ai miei due figli maschi, che hanno sempre difeso le ragazze».

Per chiudere "Don Matteo" ammette che «non amo essere intervistato e soprattutto non ho mai usato la stampa per risolvere questioni private, ma ci tenevo a dire questo: Rocío alla fine perfortuna non si fatta niente. Ma come deve sentirsi una donna dopo che un uomo con la sua auto accelera e rischia di investirla? Non è violenza? O aspettiamo che una vittima si rompa una gamba?».

Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 09:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci