Principe Harry, la depressione per la morte di Lady D: «Nessuno intorno a me riusciva ad aiutarmi»

Le dichiarazioni nella serie Heart of Invictus sono al centro della polemica nell'opinione pubblica inglese

Giovedì 31 Agosto 2023 di Redazione web
Principe Harry, la depressione per la morte di Lady D: «Nessuno intorno a me riusciva ad aiutarmi»

Ancora una volta il Principe Harry è al centro delle polemiche sui tabloid britannici. Questa volta a creare preoccupazione sono le dichiarazioni nella serie Heart of Invictus. I sei episodi legati alle Olimpiadi dei veterani di guerra, ideate nel 2014 dal principe, contengono del materiale per il quale il secondogenito di Re Carlo III è stato additato.

La questione gira intorno alle condizioni di salute mentale e alla depressione che lo avrebbe colpito e che ha visto una richiesta d'aiuto mai accolta in famiglia. 

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Il dramma della morte di Lady D

La serie racconta dei veterani di guerra e delle ripercussioni generali sulla salute mentale causati da esperienze particolarmente forti, come la guerra o come la perdita prematura di un genitore.

«La fatica più grande per me sono state le persone. Nessuno intorno a me poteva davvero aiutarmi. Non avevo una struttura di supporto o un gruppo di esperti che mi aiutasse a capire cosa avessi», ha rivelato il Principe Harry in merito alla scomparsa prematura della mamma, Lady Diana e della sua esperienza sul campo di combattimento.

«Purtroppo, come me, la prima volta che consideri veramente la terapia è quando sei sdraiato sul pavimento in posizione fetale, desiderando di aver affrontato prima il problema.

Ed è quello che voglio davvero cambiare», ha confessato il principe.

La missione in Afghanistan, a cavallo tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013, lo avrebbe segnato particolarmente: «Quello che stava emergendo era del 1997, quando avevo 12 anni. Perdere mia madre in così giovane età, il trauma che ho avuto, non ne sono mai stato veramente consapevole, non ne ho mai parlato, l'ho represso, non ne ho mai parlato come avrebbe fatto la maggior parte dei bambini. Ma poi, quando il trauma è iniziato a riemergere, mi chiedevo: 'Che succede? Ora sento tutto, non sono più insensibile come prima'. Il mio problema era che nessuno intorno a me riusciva ad aiutarmi».

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