Tra droga e tradimenti, Emanuele Filiberto di Savoia si è raccontato a «Belve», il programma di Francesca Fagnani in onda martedì 3 ottobre su Rai 2. Oltre a lui, presenti in studio anche Patty Pravo e Raoul Bova.
Le anticipazioni dell'intervista
Ospite nella puntata di martedì 3 ottobre, Emanuele Filiberto di Savoia ha svelato a «Belve» il suo lato "segreto", affrontando anche gli argomenti più complessi, come le responsabilità della famiglia negli anni del Fascismo. «Mio padre ha sbagliato a non chiedere scusa per le leggi razziali», dice rispondendo alla domanda di Francesca Fagnani. «Mio padre è una persona che ha avuto per sua educazione un grandissimo rispetto della sua famiglia e del suo casato.
Emanuele Filiberto ha fatto causa ad un editore, che ha pubblicato il dizionario dei capi di stato omosessuali e bisessuali in cui si dichiarava che il nonno Umberto II era omosessuale: «Era una stupidaggine. Prima di tutto non si parla dei morti, e soprattutto non si parla dei morti per dire una cosa che è una stupidaggine. Mio nonno ha avuto una moglie, ha avuto quattro figli, e tutt’un tratto fai uscire questa cosa. Si chiama una gran stronzata, scriverlo su un libro. Ma poi dammi delle prove, no? No, niente».
Il matrimonio, Sanremo 2010 e i tradimenti
Spazio anche al suo matrimonio con Clotilde Courau, che ha resistito ai tradimenti: «Purtroppo sono successi: ci sono state delle spiegazioni, ci sono stati dei perdoni, non subito». Quindi la coppia conduce una vita per cui il tradimento è contemplato? «Sì, è cosi. C'è un grandissimo amore e un grandissimo rispetto tra di noi, ed è andato oltre i tradimenti».
Dopo è il turno di Sanremo. Secondo il principe, «è stata un'operazione marketing della Rai, che aveva chiesto della mia partecipazione a Sanremo perché era un anno un po' debole per loro, serviva quel piccolo casino in più. Mi hanno chiesto e a me è piaciuta l'idea». Con Pupo e il tenore Luca Canonici, Emanuele Filiberto si è piazzato secondo con il brano "Italia amore mio": «Ma ben venga che sono arrivato secondo».
Emanuele Filiberto si apre anche sul suo periodo più ribelle, durante il quale non nasconde l'uso di droghe. «È una cosa che ho sempre detto. Va con il fatto di esser chiusi, introversi, di non poter affrontare l'altro in una maniera normale e sana come oggi potrei fare. Questi paradisi artificiali ti aprivano e ti facevano mostrare dei sentimenti che normalmente non avresti mai mostrato». Alla domanda di Francesca Fagnani sul tipo di droghe usate, la risposta «Ce ne son state parecchie, però a quell'epoca andava molto la cocaina purtroppo».
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