Attilio Vallocchia è stato confermato segretario generale della Filca Cisl del Lazio.
«Come sindacato siamo stanchi degli incidenti mortali sul lavoro: dal 1999 nel Lazio sono morti 270 operai, 224 le vittime tra i cantieri nel Lazio a partire dal 1 gennaio 2003 al 31 dicembre 2021, di cui 77 a Roma, 134 compresa la provincia, 34 a Latina, 36 a Frosinone, 16 a Viterbo, 4 a Rieti. Persone, non numeri, come ha ricordato papa Francesco, anzi amici e compagni di lavoro che si sono alzati la mattina per andare a lavorare e che non sono ritornati a casa».
«In media dal gennaio 2003 ad oggi nel Lazio ogni mese abbiamo registrato purtroppo una vittima tra i cantieri e spesso per la caduta dall’alto. Nel 2021 sono state nove le vittime, di cui sei per essere caduti da impalcature per una percentuale pari quasi al 70%. Dai dati diffusi dall’Inail - si aggiunge nella nota - si evidenzia inoltre un aumento delle denunce di infortuni sul lavoro rispetto al 2020. Sono 70 i casi denunciati in più nel settore edile ed affini, ma, se si considera che ancora devono essere pubblicati i dati di dicembre, l’aumento, rispetto all’anno precedente, sarà ancora più evidente. Nel 2020 sono state 2.365 le denunce presentate in confronto alle 2.435 sino al 30 novembre 2021. Sono state, invece, 295 le denunce di malattie professionali nel 2020. Quasi l’80% delle denunce riguarda le malattie del sistema osteomuscolare, l’11% le malattie del sistema nervoso».
PENSIONI
Di contro, Vallocchia ha messo in evidenza un aspetto che riguarda le pensioni: «Nel 2022 i lavoratori edili hanno diritto all’anticipo pensionistico (Ape Social) con 63 anni di età e 32 anni di contributi (invece di 36). Ma sono ancora troppi gli operai over 60 che si arrampicano ad alta quota».