Frosinone, elettricista folgorato a Veroli: quattro condanne

Martedì 10 Gennaio 2023 di Marina Mingarelli
Frosinone, elettricista folgorato a Veroli: quattro condanne

Elettricista folgorato mentre stava installando una insegna pubblicitaria ad una gelateria, arriva la sentenza di condanna. Nella giornata di ieri il giudice ha pronunciato il suo verdetto. Alessio Testani, datore di lavoro del ragazzo, nonché titolare della società Nuova Futura Neon che doveva rispondere di omicidio colposo, è stato condannato a tre anni di reclusione. Condannato ad un anno e dieci mesi di reclusione il locatario dell'immobile Mario Truglia. Assolto invece Giancarlo Parente che si era occupato del progetto dell'impianto elettrico. L'uomo, rappresentato dall'avvocato Giampiero Quadrini è stato assolto perché il fatto non sussiste.
Nel corso del processo erano stati ascoltati anche due colleghi dell'operaio che avrebbero reso dichiarazioni mendaci.

Per tale motivo erano stati incriminati per favoreggiamento. Entrambi sono stati condannati a dieci mesi di carcere (pena sospesa). Il giudice ha inoltre chiesto una provvisionale di 75 mila euro per ogni parte civile.

I FATTI
La vicenda risale al 7 luglio del 2014 quando Luca Ceci, elettricista di 23 anni, era stato incaricato di montare una insegna luminosa nella gelateria in via Valle Amaseno in territorio di Veroli. Mentre era al lavoro per l'installazione era stato colpito da una scarica di corrente che l'aveva fatto cadere al suolo. Il giovane aveva fatto un volo di oltre cinque metri. Immediati i soccorsi. I medici dell'ambulanza del 118 constatando la gravità delle condizioni del ragazzo avevano tentato una lotta disperata contro il tempo, correndo a sirene spiegate verso l'ospedale Spaziani di Frosinone. Purtroppo il cuore di Luca Ceci aveva cessato di battere durante il tragitto verso l'ospedale. La scarica elettrica che l'aveva colpito non gli aveva dato alcuna possibilità di scampo. I soccorritori che per primi erano giunti sul posto avevano già trovato il paziente in stato di incoscienza.

A seguito di quell'incidente sul lavoro i carabinieri della compagnia di Alatri che si erano occupati delle indagini avevano proceduto al sequestro dell'immobile. A conclusione dell'inchiesta quattro gli indagati finiti sotto processo per il reato di omicidio colposo. Nel corso delle udienze uno degli imputati è deceduto, quindi la sua posizione è stata stralciata. Secondo gli elementi raccolti dalla procura il giovane operaio non era stato formato per poter effettuare lavori simili. Tali installazioni andavano effettuate da personale esperto, ed il ventitreenne non aveva assolutamente la preparazione per poter effettuare lavori così delicati e rischiosi
I familiari della vittima si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Angelo Pincivero e Antonella Liberatori. I due legali si sono detti abbastanza soddisfatti per l'esito di questa sentenza. Ovviamente sarà il giudice civile a stabilire la somma esatta che gli imputati dovranno risarcire ai genitori dello sventurato operaio.

Ultimo aggiornamento: 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA